Alessandrini incontra l’eroe partigiano

Malvestuto ospite del comitato elettorale del centrosinistra: «È stato un onore vivere la Liberazione»

PESCARA. Ieri, l’ex tenente della Brigata Maiella Gilberto Malvestuto ha varcato la soglia del comitato elettorale del candidato sindaco del centrosinistra Marco Alessandrini per incontrare la cittadinanza, la stampa e i candidati e testimoniare l’importanza della celebrazione del 25 aprile.

Prima di cominciare Alessandrini ha annunciato che aderirà alle celebrazioni prefettizie per il 25 aprile e alla pedalata della memoria organizzata dall’Anpi sui luoghi della Liberazione, da Piazza Salotto alle 11,30, a Colle Pineta, nella scuola che ospita il cippo dedicato ai 9 partigiani fucilati dai tedeschi nel 1944.

Marco Alessandrini ha dichiarato: «Sono onorato di questo incontro, perché vedere qui il tenente Gilberto Malvestuto di persona mi ha fatto venire un brivido alla schiena. Lui è testimone di una generazione di ragazzi che ha pensato che la libertà fosse preziosa come l’aria ed è stato protagonista di un’epopea mitica, quella della Brigata Maiella».

Malvestuto è stato protagonista del cammino per uscire dal nazifascismo e dalla guerra. «In questo ultimo quinquennio», ha detto il candidato, «ho sempre notato un imbarazzo verso il 25 aprile da parte delle istituzioni. Una giornata che per noi resta una festa, perché la Costituzione è frutto non di un accidente, ma di un cammino lungo su cui tanti hanno lasciato la vita, perché credevano in un’Italia migliore. Noi invece, una volta alla guida della città, restituiremo con chiarezza il valore a questa festa, a partire dal 2015, anno significativo, perché la Liberazione festeggia i 70 anni e saranno trascorsi 150 anni dall’ingresso dell’Italia nella Prima guerra mondiale: noi ci impegneremo a intitolare una strada a ricordo della Brigata Maiella e a promuovere concorsi ad esercizio della memoria di temi così importanti, perché la città reca segni chiari del suo contributo, penso al cippo di Colle Pineta, che non possono essere raccontati diversamente, com’è accaduto negli ultimi cinque anni».

Malvestuto ha replicato: «Ho fatto solo il mio dovere come tanti nella Brigata. Io ero fra i “primi” del comandante Troilo. Ricordo benissimo l’ingresso a Bologna il 21 aprile del 1945, quando la popolazione ci strinse in un abbraccio soffocante. Ho in mente una ragazza che mi abbracciò e sparì fra tutta la gente. È stato un grande onore vivere quel giorno».

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