Andrea morto nella cella frigorifera, la procura chiede la riesumazione del corpo

La procura chiede la riesumazione del corpo di Andrea Costantini, il 38 anni abruzzese trovato morto l’11 settembre nella cella frigorifera del supermercato di Termoli
PENNE. La Procura di Larino ha chiesto la riesumazione e l'autopsia sul corpo di Andrea Costantini, trovato senza vita a settembre nella cella frigorifera del supermercato dove lavorava a Termoli. La richiesta è stata notificata alle parti interessate. Si attende ora la pronuncia del Gip. Nell'immediatezza dei fatti non era stata effettuata l'autopsia e le indagini si erano indirizzate verso l'ipotesi del suicidio. La famiglia dell'uomo aveva poi presentato una denuncia ipotizzando l'omicidio. Il corpo era stato trovato con ferite di un coltello al torace. La perizia del primario dell'istituto di medicina legale di Foggia, Cipolloni, depositata il 4 dicembre, ha evidenziato l'urgenza di procedere alla riesumazione del corpo per effettuare un'autopsia, anche in tempi rapidi. La Procura ha così richiesto l'incidente probatorio. "La decisione dell'Autorità Giudiziaria di procedere a ulteriori accertamenti medico-legali costituisce un passaggio necessario e richiesto proprio al fine di acquisire un quadro tecnico completo, non essendo allo stato disponibili conclusioni definitive circa le cause della morte". Lo afferma l'avvocato Paola Cecchi, legale della compagna di Andrea Costantini, l'uomo trovato senza vita il 15 settembre in una cella frigorifera del supermercato di Termoli dove lavorava, commentando la decisione della Procura di Larino di chiedere la riesumazione e l'autopsia. "In qualità di difensore della convivente e del figlio minore - aggiunge -, si rappresenta che la mia assistita non risulta iscritta nel registro degli indagati e che, pertanto, qualsiasi ipotesi accusatoria nei suoi confronti è priva di fondamento. La stessa ha manifestato fin dall'inizio la propria volontà di contribuire con la massima collaborazione alla ricostruzione dei fatti ed è la prima ad avere interesse a che emerga in modo chiaro e trasparente la verità, tenuto conto del dolore personale e familiare causato dal tragico evento. Nelle more - conclude - chiediamo rispetto e cautela, soprattutto considerando la presenza di un minore direttamente coinvolto nella vicenda".

