Arrestato il figlio di Lady Coumadin

Picchiata, costretta a sniffare cocaina e minacciata di morte con un cavo stretto al collo: la ragazza salvata dai carabinieri
PESCARA. La storia sembrava essere finita con il suicidio di Lady Coumadin, Daniela Lo Russo, l’8 dicembre 2021, pochi giorni prima del processo d’appello per il tentato omicidio del marito (13 anni e 8 mesi la condanna in primo grado). Ma dopo poco più di un anno, quella vicenda torna alla ribalta delle cronache con un nuovo arresto per il figlio della donna, Michele Gruosso, a dicembre 2021 condannato in secondo grado, a 12 anni e 8 mesi, anche lui per il tentato omicidio del marito della madre.
Una storia che riprende e si svolge in Lombardia, a Desio, Brianza, dove alcuni giorni fa il 28enne di origini pugliesi, oggi residente proprio da quelle parti, è stato arrestato dai carabinieri locali dopo una notte di violenze e sevizie ai danni di una prostituta. Un incubo per la 30enne romena tenuta in ostaggio da Gruosso, picchiata e minacciata con un cavo stretto attorno al collo: «Se gridi ti ammazzo».
A dare l’allarme, e a far scattare l’intervento dei carabinieri è stata un’altra ragazza romena, preoccupata del fatto che l’amica, dopo essersi allontanata per andare in un motel con il cliente, ritardava a rientrare e il suo cellulare squillava a vuoto. E proprio grazie alle sue indicazioni in merito all’indirizzo del motel solitamente frequentato dalla 30enne, i militari del Nucleo Radiomobile sono arrivati sul posto dove hanno passato al setaccio tutti i corridoi fino a individuare, dai lamenti, la stanza in cui si trovava la donna. Di qui, nonostante Gruosso abbia tentato di evitare quel controllo, l’irruzione dei militari che hanno trovato la vittima in evidente stato di choc, con segni di violenza sul corpo, sdraiata a terra terrorizzata.
Secondo quanto ricostruito poi dagli investigatori, la prestazione sessuale a pagamento si era trasformata in un film dell’orrore, con la giovane costretta da Gruosso ad assumere cocaina prima del rapporto sessuale e poi sottoposta a momenti di puro terrore, con il cliente che minacciava di ucciderla dopo averle stretto il cavo della ricarica del telefono al collo. E Gruosso, a quel punto, è stato arrestato di nuovo.
Oltre alla condanna di secondo grado per il tentato omicidio, Gruosso, nello stesso mese di dicembre del 2021, pochi giorni dopo il suicidio della madre in Calabria, dov’era ai domiciliari, aveva patteggiato due anni per la sparizione di due faldoni di documenti dalla Corte d'Appello proprio in merito al tentato omicidio del patrigno. (s.d.l.)
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