Arrosticini e shampoo, 12 negozi virtuali

Montesilvano capitale del commercio via Internet, gli imprenditori del web: così abbattiamo i costi fissi delle attività

MONTESILVANO. Quarantasette-91-10. No, non è un consiglio per fare terno al lotto. Ma forse, questa serie di numeri, un po’ magica, soprattutto in tempi di crisi dell’economia tradizionale, lo è. Anche a Montesilvano, ultimamente. Si tratta infatti del codice Ateco dell’Istat, che contraddistingue il «commercio al dettaglio di qualsiasi tipo di prodotto effettuato via Internet». In parole semplice: l’e-commerce, la vendita di prodotti attraverso la rete. I dati ufficiali della Camera di Commercio di Pescara dicono che a Montesilvano, su 4.900 imprese totali, sono 12 quelle che si dedicano esclusivamente al commercio elettronico. Ma il dato è sicuramente molto più alto, poiché anche le imprese già esistenti che si sono iscritte con un altro codice assegnato dall’Istituto di statistica, possono vendere attraverso Internet.

Ma cosa suggeriscono gli e-marketer montesilvanesi, cioè i commercianti virtuali, quelli che hanno trovato come alternativa alla recessione e alla mancanza di lavoro il business on-line? Dall’elenco si scorgono abbigliamento, accessori, c’è chi poi vende di tutto, tranne gli alimentari, chi invece punta su merce elettronica e informatica, altri che offrono manufatti e accessori in legno, e altri ancora vernici per il legno, elettrodomestici e prodotti gastronomici abruzzesi. Non mancano i prodotti per capelli.

Le spese per aprire uno store virtuale? Zero, o poco più: basta una partita Iva e la realizzazione di un sito web, per la quale la spesa può variare dal nulla, specialmente per i nativi digitali che smanettano come eteronimi, a poche centinaia di euro. Comunque, un abisso separa i costi di un negozio tradizionale da quello che si materializza in un computer. Ne sa qualcosa Pierluigi Lido, 28 anni, montesilvanese doc. Con tanto di laurea magistrale in Psicologia delle organizzazioni e dei servizi presa a Cesena , dopo la triennale conseguita a Chieti, e mille ore di tirocinio a Bologna, il giovane non trova lavoro. Ma non s’abbatte. Nel 2009, infatti, con una partita Iva in mano, si è messo in proprio e ha cominciato a vendere on –line vernici per legno, abbigliamento e materiale per le moto: il tutto oggi all’indirizzo web www.cango.it. Lido aveva aperto anche un negozio tradizionale, nei primi tempi. Ma si è reso conto che gli costava troppo: «Anche 1800 euro al mese», racconta, «mentre adesso, dopo averlo chiuso e dedicandomi solo alla vendita su Internet, ne spendo 800».

Una pioniera dell’e-commerce a Montesilvano è invece Anna Vallesi, 53 anni, cybernauta ante-litteram che già nel 1996 navigava nel mare magnum delle tre w, proponendo materiale informatico, per poi approdare nel 2003, vendendo su www.abruzzo.com prodotti tipici abruzzesi e oggetti d’artigianato, come il cuoci arrosticini automaatico. «La crisi la si avverte anche nel commercio elettronico», precisa Vallesi, «ma comunque c’è da sottolineare che con esso vi è un abbattimento dei costi fissi. Un aspetto che però andrebbe modificato è quello relativo alle spese di spedizione, le quali sono a carico dell’utente. Comprare ad esempio un pacco di pasta su Internet», spiega, «potrebbe non essere conveniente».

Nel 2009, sempre a Montesilvano, Annarita D’Alberto, 50 anni, coadiuvata dal marito Enio Di Marco, 56 anni, ha allestito una vetrina telematica su www.percapelli.com dedicata ai prodotti per capelli. «Bisogna trovare soluzioni alla vendita classica», dice D’Alberto che ha anche un avviato negozio tradizionale, sempre di prodotti tricologici. «Nel nostro settore per fortuna non c’è crisi», prosegue, «e la gente ha interesse a trovare merce di qualità. In generale, purtroppo, la stagnazione economica la si avverte, ma devo dire che la nostra iniziativa di aprire un portale non è legata alla crisi ma a un’esigenza di mercato».

Tre casi dunque di successo, per un mercato che ha ancora notevoli margini per essere colmato e che forse delineano un destino ineludibile per il commercio. «Noi stiamo spingendo i commercianti verso questo settore», sottolinea il direttore generale della Confesercenti di Pescara Gianni Taucci, «l’e-commerce come meccanismo organizzato è ancora giovane ma molti non ne hanno ancora compreso bene l’utilizzo».

Vito De Luca

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