Asl, liste d’attesa lunghe impennata di ricorsi

Anche diagnosi sbagliate e operazioni malriuscite tra i problemi più frequenti Il segretario Cerulli: «Casi in aumento del 200%, l’ospedale in media non va»

PESCARA. Pratiche di malasanità, le lunghe liste d’attesa, diagnosi sbagliate e operazioni malriuscite. Sono queste le motivazioni principali che portano i pazienti della Asl di Pescara a rivolgersi al tribunale dei diritti del malato dell’associazione Cittadinanzattiva. L’obiettivo è quello di ottenere un trattamento adeguato in merito alle prestazioni sanitarie e, nei casi peggiori, anche avviare vere e proprie cause con tanto di risarcimento in denaro. Coloro che chiedono consulenza agli operatori del tribunale del malato, come rivela il segretario regionale Aldo Cerulli, sono in forte aumento, più che raddoppiati, con cifre che sfiorano il 200 per cento prendendo in esame gli ultimi anni. A livello numerico parliamo di circa 150 persone che mensilmente si recano allo sportello del tribunale del malato per segnalazioni e lamentele su malfunzionamenti della macchina sanitaria ospedaliera o anche solo per richiedere informazioni. La quantità annua di pazienti, che sottopone il proprio caso agli operatori dell’associazione, arriva a sfiorare quota duemila. Molto inferiore invece è il numero delle azioni intraprese dal tribunale del malato nei confronti della Asl: parliamo di circa 120 casi ogni dodici mesi.

«Solitamente», spiega Cerulli per far capire come funziona il tribunale del malato, «sono quasi sempre i soliti i casi che ci vengono presentati: soggetti che credono di aver subìto una pratica di malasanità, lunghe liste d’attesa per visite ed esami, e danni subiti a causa di diagnosi sbagliate o per operazioni malriuscite. Per prima cosa cerchiamo di capire cosa sia successo e nel caso interveniamo con il reparto. Nei casi più gravi invece, prima di agire, aspettiamo sempre le osservazioni del medico legale. Naturalmente noi non vogliamo che il paziente sia cornuto e bastonato. Ci muoviamo solo dopo che il medico legale dice che ci sono gli estremi per agire». Ad assistere legalmente le azioni messe in campo dal tribunale del malato, c’è una rete di cinquanta avvocati che prestano gratuitamente la loro opera. «I legali», sottolinea Cerulli, «vengono pagati solo se vincono le cause. In questo modo anche loro sono motivati a muoversi solo nel caso in cui ci sia effettivamente possibilità di riuscita. Quelli che affrontiamo noi sono solo una piccola parte dei casi negativi reali». Ma negli ultimi anni, tra i casi trattati, non ce n’è stato nessuno di particolare gravità, anche se le problematiche non mancano. «Uno dei problemi seri», evidenzia Cerulli, «è quello riguardante le infezioni. Il paziente sotto operazione è immunorepresso, una volta uscito dalle sale operatorie, che si ritiene siano sterili, vengono trasportati in camera passando attraverso ascensori utilizzati da tutti. Poi arrivati nel letto, c’è il problema dei sistemi di condizionamento che possono essere trasportatori di germi e batteri». Dal punto di vista legale, l’avvocato Colletti del tribunale del malato, segnala un aspetto importante: «Nei casi di giudizio il consulente tecnico è sempre un medico, ma ultimamente la categoria si è ricompattata. Ormai giustificano tutto e tutti».

Il bilancio che stila Cerulli del tribunale del malato è in rosso: «Secondo me l’ospedale di Pescara non funziona, nella media non va. Ci sono reparti ottimi e altri che per effetti della riduzione del personale non raggiungono gli obiettivi. Il problema è che manca la volontà politica di riordinare. Le persone che si rivolgono a noi sono in aumento perché crescono le violazioni base dei diritti del malato, con una mancata umanizzazione del personale solo perché sono pochi».

Info utili. Se uno vuole può iscriversi all’associazione Cittadinanzattiva - Tribunale del malato al costo simbolico di un euro, ma chiunque viene assistito. Lo sportello, situato nella vecchia struttura dell’ospedale, a lato della direzione sanitaria, è aperto il lunedì e il mercoledì dalle 10 alle 12 e il venerdì dalle 17 alle 19. Telefono: 0854252697.

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