Assicurazioni false, le vittime sono trenta

I carabinieri sequestrano il computer del broker, che incassava dai 400 ai 700 euro

PESCARA. Con il computer di casa realizzava contratti di assicurazione falsi per auto e moto e poi li vendeva a prezzi vantaggiosi ai clienti spacciandoli per autentici, con tanto di contrassegni - anch'essi fasulli - da apporre sulle auto. Alle spalle delle tre ignare compagnie per cui lavorava, il broker assicurativo incassava e teneva per sé le somme versate dalle vittime della truffa.

E cioè dai 400 ai 700 euro per ciascuno dei contratto stipulato. Per il momento i carabinieri hanno accertato più di trenta casi, tra Pescara e Montesilvano, seguendo filoni di indagine diversi, e hanno denunciato il procacciatore, P.S., di 57 anni, per truffa aggravata continuata, ma potrebbero esserci ulteriori sviluppi perché i militari dell'Arma hanno effettuato una perquisizione a casa del procacciatore e hanno sequestrato il personal computer che utilizzava per lavorare, oltre alla documentazione che attesterebbe la sua attività illecita.

La truffa è emersa due settimane fa, con la denuncia di una giovane donna che ha consegnato ai carabinieri di Pescara, coordinati dal tenente Salvatore Invidia, un contratto assicurativo stipulato con il broker indagato. A prima vista, sembrava un contratto vero, ma da un esame approfondito si è scoperto che era contraffatto.

La stampa era stata effettuata su una carta comune, formato A4, e il contrassegno annesso non presentava la foratura che facilita la separazione del tagliando da apporre nell'auto.

Una conferma è arrivata poi dalla consultazione del data base dell'Ania, l'Associazione nazionale delle imprese del settore, che contiene tutte le posizioni degli assicurati. Su delega della Procura della Repubblica i carabinieri hanno effettuato quindi una perquisizione a casa dell'uomo, che lavora lì, e hanno trovato 30 contratti assicurativi falsi, tutti datati 2010.

Sono finiti sotto sequestro insieme al computer del broker e ad altri documenti utili alle indagini. I titolari di questi contratti, che non si erano accorti della truffa, sono stati convocati e ascoltati dai militari, hanno sporto denuncia e ora, dall'esame del materiale sequestrato, si punta a capire se ci siano altre vittime, anche per periodi precedenti al 2010.

Qualche cliente in passato si è accorto di essere stato raggirato dopo un incidente o dopo un controllo delle forze dell'ordine, e si è lamentato con il broker per cui l'uomo ha sistemato tutto regolarizzando il contratto, risarcendo il malcapitato di turno e sottoscrivendo delle scritture private (anche quest'ultime sono state sequestrate dai carabinieri).

Qualche giorno fa, a Montesilvano, anche i militari del capitano Enzo Marinelli sono arrivati al broker dopo aver fermato una giovane su un'auto con assicurazione falsa e si è capito che era stata truffata insieme al padre e alla sorella.

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