Lo stabilimento e ristorante “Bacone” sul lungomare Matteotti (foto Giampiero Lattanzio)

PESCARA

Bacone, la Procura ferma il cantiere e sospende anche il ristorante

Rilevate presunte difformità con il progetto iniziale. Il titolare: «Pronti a sanare tutto, così è un disastro: saltate tutte le prenotazioni»

PESCARA. Ci sarebbero delle difformità tra il progetto consegnato in Comune e l'effettiva esecuzione dei lavori, dietro lo stop al cantiere e la sospensione di ogni tipo di attività da Bacone. Nel ristorante sul lungomare Matteotti dallo scorso febbraio sono state avviate delle opere di restyling all’interno della struttura, ma anche di realizzazione di un dehor. Proprio quest’ultimo è finito nel mirino della Procura.

Nell’area esterna è stato inserito un bancone da 12 metri quadrati che non sarebbe indicato nel progetto iniziale. Altra difformità riguarderebbe la colorazione che sarebbe stata scelta dai titolari in una gradazione troppo scura. «I lavori erano praticamente finiti», ricostruisce Carmine Romano, titolare insieme alla sua famiglia del ristorante aperto nel 2017 nell’ex stabilimento balneare La Vongola. «Mancavano gli ultimi dettagli. Venerdì ci è stata inviata una comunicazione relativa alla difformità dei lavori rispetto al progetto iniziale, più una Pec di sospensione che però non è mai stata letta dal nostro tecnico. Il giorno dopo», continua Romano, «sono arrivati i vigili mentre noi stavamo lavorando. In quella occasione hanno fatto un sopralluogo, occupandosi delle rilevazioni, e hanno anche disposto la sospensione di tutte le attività. Già dallo scorso weekend avevamo programmato la riapertura del ristorante e avevamo diverse prenotazioni sia a pranzo che a cena, e invece è saltato tutto. In questa struttura lavorano 20 famiglie, e dopo il Covid è assurdo che ci facciano stare chiusi».

La famiglia Romano parla di «un accanimento inspiegabile e singolare. Siamo sempre stati in regola con tutti i pagamenti del demanio. Siamo delle brave persone e non capiamo perché vogliono renderci capri espiatori. Abbiamo ottenuto tutte le autorizzazioni e i lavori erano ancora aperti, quindi sicuramente avremmo sanato tutto». Oltre al bancone del bistrot appena realizzato, secondo quanto ricostruito dallo stesso titolare, sono state trovate difformità anche all'interno del ristorante, per una finestra più piccola e per una nuova porta che è stata aperta. «Tutte cose sanabili in seconda battuta con una Scia», prosegue Romano. «Ora siamo fermi e attendiamo il verbale per capire cosa ci viene contestato nel dettaglio. Abbiamo sempre fatto tutto nel rispetto delle regole. Volevamo solo migliorare e abbellire la struttura. Non ci sono aumenti di volumetrie e siamo disponibili a sistemare o rimuovere le parti che non funzionano, purché ci facciano
tornare a lavorare. È stata una doccia fredda, eravamo pronti per la riapertura e non capiamo come mai tutto sia emerso all'ultimo momento».