Balneatori, ultima spiaggia Ecco i fondi, ma sono pochi 

Costa devastata: la Regione dà 3,5 milioni, loro chiedono quattro volte di più

L’AQUILA. «Stagione 2020: chiuso per erosione e per assenza delle istituzioni». In Consiglio regionale esplode la rabbia dei balneatori abruzzesi, messi in ginocchio dalle mareggiate che la scorsa settimana hanno provocato danni diffusi su lunghi tratti di costa. Ieri all’Aquila, a Palazzo dell’Emiciclo, una delegazione composta dai rappresentanti di categoria di Confcommercio, Confesercenti, Cna e Confindustria, più altre sigle locali, ha incontrato il governatore Marco Marsilio, il sottosegretario alla presidenza Umberto D’Annuntiis, il presidente dell’assise Lorenzo Sospiri e altri consiglieri regionali per chiedere più fondi rispetto a quelli stanziati e annunciati dalla Regione, misure fiscali eccezionali e una velocizzazione nell’approvazione dei progetti già esistenti per la messa in sicurezza e la protezione delle coste. «Stiamo facendo quello che è nelle nostre possibilità ma serve un intervento eccezionale dello Stato» ha detto Marsilio nel corso del faccia a faccia, durante il quale non sono mancati anche momenti di tensione.
PER LE COSTE 3,5 MILIONI. Il Consiglio ha approvato uno stanziamento di 1,5 milioni di euro (750mila per il 2020 e altri 750mila per il 2021), per combattere l’erosione della costa. La misura è stata inserita all’interno di un progetto di legge sulle opere irrigue nel Fucino, nel quale è stato infilato, tra mille polemiche, anche un finanziamento da 976mila euro per il “Festival internazionale dell’animazione cross-mediale e della tv dei ragazzi - Cartoons on the Bay” (leggi articolo a fondo pagina). Il milione e mezzo servirà a finanziare interventi la cui programmazione era antecedente alle mareggiate e andrà ad aggiungersi ai 2 milioni di euro per le opere di somma urgenza deliberati dalla giunta subito dopo le mareggiate. Per i balneatori, però, sono pannicelli caldi.
RISORSE INSUFFICIENTI. «Servirebbero almeno 12 milioni», ha detto Riccardo Padovano (Sib Confcommercio). «Oltre alle risorse a ristoro dei danni, chiediamo anche la sospensione delle due ultime rate della Tari 2019 e del canone d’affitto degli arenili. Inoltre, per i progetti di ripascimento e di messa in sicurezza, domandiamo che la Regione istituisca una task force e prenda in mano le redini delle operazioni, perché finora abbiamo assistito a troppi ritardi». «Senza un intervento deciso e immediato, ad aprile non potremo far partire la stagione» ha dichiarato Giancarla Stipa, presidente degli albergatori di Alba Adriatica, presente con Padovano, Giuseppe Susi della Confesercenti e Ottavio Di Stanislao di Confindustria.
IL GOVERNO. Marsilio e D’Annuntiis hanno precisato che i 2 milioni sbloccati dalla giunta - per i quali, peraltro, va trovata ancora una copertura finanziaria - non andranno a risarcire i privati ma potranno essere spesi solo per la messa in sicurezza di strade, piste ciclabili e tratti di lungomare. «Sappiamo benissimo», ha detto Marsilio «che alla fine la conta dei danni sarà molto più alta. Per questo, tramite i parlamentari abruzzesi, abbiamo chiesto al governo un intervento straordinario di almeno 50 milioni di euro e il riconoscimento dello stato di emergenza». Quest’ultimo, però, non è mai stato accordato, in passato, per le mareggiate. «Se la nostra richiesta non dovesse essere accolta» ha osservato «punteremo sulla conversione del decreto Venezia. È chiaro che parliamo di due casi diversi e che lì il danno è più evidente. Ma i 2 metri d’acqua che hanno sommerso il capoluogo veneto sono gli stessi che hanno distrutto le nostre coste. Chiederemo di essere inseriti all’interno dei risarcimenti che lo Stato sta prevedendo».
IL PROGETTO ÀNCORA. Marsilio ha annunciato che a breve dovrebbe essere completato Àncora, un progetto di messa in sicurezza di tutta la costa abruzzese della cui stesura si sta occupando, per conto della Regione, l’Università dell’Aquila. «È un progetto che ci permetterà di calare gli interventi in una logica scientifica», ha affermato Marsilio «nonché di quantificare il fabbisogno reale delle opere, che comunque è dell’ordine di grandezza di qualche centinaio di milioni di euro».
POLEMICHE. «Siamo favorevoli allo stanziamento dei fondi ma ancora una volta assistiamo alla confusione in cui si trova il centrodestra su ogni tema» ha dichiarato la capogruppo dei Cinque Stelle Sara Marcozzi, «ho visto consiglieri di maggioranza affermare cose opposte a distanza di pochi minuti l’uno dall’altro, tra chi ritiene di avere la soluzione a portata di mano e chi invece espone la necessità di attendere il parere dei tecnici per capire come intervenire».
«Come verranno impiegate le risorse»? chiedono invece Dino Pepe e Antonio Blasioli del Pd. «Marsilio ha parlato di ripascimenti e ha detto che il milione e mezzo andrà a finanziare azioni decise prima della conta dei danni di questi giorni, ma la Lega ai ripascimenti ha detto no. A chi dobbiamo credere»? «Polemiche strumentali», ribattono Quaresimale, Di Matteo, Di Gianvittorio e D’Annuntiis, «in 5 anni il centrosinistra ha fatto ben poco per la costa abruzzese, sperperando fondi per opere discutibili, molte delle quali inserite nel Masterplan, o destinandoli a pioggia senza nessuna progettualità».