Bianchi Vending sbloccata dopo 5 mesi la cassa integrazione

I 51 dipendenti rimasti senza lavoro torneranno a percepire l’indennità fino al prossimo mese di luglio

SANT’ANGELO. L’orizzonte sembra rischiararsi per i 51 ex dipendenti della Bianchi Vending di Città Sant’Angelo, che entro un mese torneranno a percepire la cassa integrazione straordinaria. La corresponsione della Cigs alle maestranze della ditta che produceva distributori automatici è stata sospesa per oltre cinque mesi a causa di un’indagine avviata dall’ispettorato del lavoro in seguito ad un esposto presentato da un ex lavoratore alla procura della Repubblica di Pescara.La magistratura ha disposto degli accertamenti su eventuali procedure anomale da parte dell’azienda nella cessazione dell’attività per intervenuto stato di crisi, determinando di fatto l’interruzione dell’erogazione degli ammortizzatori sociali per i 51 addetti. La relazione stilata dall’ispettorato è attualmente al vaglio del ministero del Lavoro e gli esiti non sono stati ancora resi noti, ma a seguito di serrate trattative tra le parti sociali, i sindacati, con il supporto di Confindustria Pescara, sono riusciti a diversificare i due iter, quello inerente l’indagine e le conseguenze che essa potrebbe determinare e quello per la ripresa della cassa integrazione straordinaria, in molti casi unico sostentamento per le famiglie degli operai cassa integrati. La buona notizia che oggi fa tirare un sospiro di sollievo ai lavoratori è la firma, nei giorni scorsi, da parte del ministero, del decreto di proroga del trattamento di Cigs per un altro anno, come era stato previsto negli accordi siglati a luglio 2011, quando fu dato avvio alla cassa integrazione dopo la chiusura dello stabilimento della Bianchi Vending a Città Sant’Angelo. Dunque i 51 lavoratori non riassorbiti nel circuito lavorativo, di quei 74 che componevano l’organico originario del sito produttivo angolano, potranno tornare a beneficiare degli ammortizzatori sociali fino a luglio 2013, dopo di che inizierà per tutti loro la fase della mobilità. Una vicenda che presenta ancora molti nodi da sciogliere che sembra si stia avviando ad una conclusione anche se, come confermano gli ex dipendenti, si chiuderà con tanto amaro in bocca, soprattutto per coloro che hanno perso il lavoro e dovranno reinventarsi un futuro. Dopo mesi di difficoltà economiche i lavoratori hanno ricevuto proprio in questi giorni, una comunicazione dall’azienda che potranno fare richiesta anche di un anticipo sul Tfr, pari a 1200 euro, come era già avvenuto a dicembre, quando gli erano state anticipate un paio di mensilità. «Siamo soddisfatti», dice Marino Daniele, rsu Fiom Cgil dello stabilimento angolano, «i lavoratori si risolleveranno da una situazione economicamente insostenibile».

Claudia Ficcaglia

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