Bimba annegata al Cerrano, appello dei bagnini ai genitori: seguite sempre i vostri figli

I consigli del presidente della Società nazionale di Salvamento dopo la tragedia di Pineto: "Occhio ai colpi di calore, frequenti gli svenimenti improvvisi. I più piccoli non vanno mai lasciati soli in acqua"
PESCARA. «Entrare in mare con i bambini, anche quando stanno giocando ad appena una ventina di centimetri d’acqua, è una regola importantissima perché i giramenti di testa, sotto il sole, sono frequenti e si può intervenire immediatamente evitando conseguenze dannose». Christian Di Santo è il presidente della Società nazionale di Salvamento di Pescara, tra le sezioni più grandi d’Italia con 180 bagnini in servizi e altri 70 volontari e un palmares di due medaglie d’oro concesse dal presidente della Repubblica per i salvataggi in mare.
Lo abbiamo sentito dopo il drammatico annegamento al Cerrano. La vittima è una bambina, Nicole Tonutti, 5 anni di Udine, ed è morta mentre era in vacanza e giocava con altri bambini in acqua. Di Santo ricorda le regole da rispettare per una giornata al riparo dei rischi: «Una volta arrivati in spiaggia», dice, «è necessario far indossare ai bambini un cappellino e mettere la crema solare. In questo modo, ci si può proteggere dai colpi di calore che possono causare svenimenti improvvisi: si tratta di una situazione pericolosa perché, in caso di caduta in mare, si berrebbe tanto e si respirebbe acqua».
Di Santo lo ripete sempre agli adulti: «Mai sottovalutare i pericoli del mare». E lo ripete anche ai bambini durante la manifestazione “Papà ti salvo io” che ogni estate, a Montesilvano e al confine tra Pescara e Francavilla, ha l’obiettivo di diffondere la cultura della prevenzione degli incidenti. «Al mare è facile perdere di vista i bambini mentre si trovano a riva, a volte basta solo un attimo. In questi casi, può capitare che i bambini più piccoli seguano quelli più grandi e poi si ritrovino a fare cose di cui non sono capaci: è un’altra situazione di pericolo. Durante i nostri incontri con i bambini, anche nelle scuole, diciamo sempre che, se non sanno nuotare, non devono superare il limite dell’acqua che arriva all’ombelico e i bambini apprendono rapidamente».
Di Santo consiglia ai genitori di imparare le manovre salvavita per la rianimazione cardiopolmonare. Le altre regole sono note ma ricordarle è sempre utile per non sottovalutarle: «Prima di fare il bagno è necessario aspettare almeno tre ore dall’ultimo pasto; mai tuffarsi dalle scogliere; il bagno si fa sempre in due».
Di Santo sottolinea il ruolo dei bagnini: «Rispetto agli anni passati, le morti per annegamento si sono ridotte grazie al servizio di salvataggio. Meglio scegliere una zona in cui è presente il servizio di salvataggio che una sprovvista». (p.l.)