Bomba artigianale gli esplode tra le mani

Manoppello, un ragazzo di 17 anni gravemente ferito dallo scoppio. Operato d'urgenza

MANOPPELLO. Il liquido che era dentro la carta stagnola gli è esploso tra le mani. E ora un ragazzo di diciasssette anni di Manoppello rischia di riportare conseguenze serie da quella che sembra sia stata solo una bravata: costruire una bomba carta con gli amici

E' successo tutto poco prima delle cinque di ieri pomeriggio. Secondo la prima ricostruzione dei carabinieri, il ragazzo era insieme ad altri tre coetanei dentro un garage nella frazione di Santa Maria Arabona, mentre un quarto amico nel momento in cui c'è stata l'esplosione era fuori dal box.

I ragazzi hanno raccontato che stavano armeggiando dentro il garage, che è del padre di uno di loro, con del liquido infiammabile contenuto in un involucro di carta stagnola. A un certo punto la bomba rudimentale è esplosa tra le mani del diciassettenne.

Si è capito subito che la situazione era grave, così il 118, avvisato per telefono, ha inviato l'elicottero a recuperare il ferito. Il ragazzo è stato trasportato con un'ambulanza dell'associazione di volontari Manoppello soccorso fino alla pista d'atterraggio dell'elicottero che poi lo ha portato d'urgenza all'ospedale di Pescara.

Il diciassettenne è stato prima visitato e stabilizzato in pronto soccorso, poi operato d'urgenza. Secondo le prime informazioni tutte e due le mani sono rimaste ferite, una in modo più grave.

Anche se il ragazzo non dovrebbe essere in pericolo di vita, i medici ieri sera non avevano ancora sciolto la prognosi.

Ad arrivare sul posto subito dopo lo scoppio sono stati i vigili urbani di Manoppello del comandante Luigi Bosco e i carabinieri della stazione di Manoppello, guidati dal maresciallo Loris Zonetti e coordinati dal capitano Pasquale Del Giudice che comanda la compagnia di Popoli.

Per cercare di capire cosa sia successo in quel garage i militari hanno effettuato tutti i rilievi e parlato con i ragazzi, uno dei quali ha avuto uno shock e si è sentito male subito dopo l'esplosione.

Al momento l'ipotesi più probabile è che i quattro non avessero piani criminali ma stessero cercando di fabbricare una bomba carta artigianale semplicemente per fare una bravata. Una bravata che forse doveva essere messa in pratica ieri alla festa patronale dello Scalo, quella di San Pancrazio e San Rocco.

Non si sa ancora invece come sia potuta esplodere la bomba. E' possibile che qualcuno abbia acceso l'innesco, magari con l'idea di fare scoppiare il petardo fuori dal garage, oppure che il liquido a contatto con l'aria sia in qualche modo esploso da solo. Ma una risposta definitiva a queste domande probabilmente potrà darla solo una consulenza tecnica.
(ha collaborato Walter Teti)

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