Bus tagliati, esplode la rabbia sul web

PESCARA. Dieci per cento in meno di servizi nel trasporto pubblico locale. Una scelta che non va giù a pendolari, studenti, lavoratori che quotidianamente usufruiscono del mezzo pubblico per recarsi nei propri luoghi di interesse. La rabbia esplode sul web, ancor più quando a una diminuzione dei servizi, che dovrebbe partire dal primo aprile, si aggiunge la beffa di un sempre più probabile aumento delle tariffe di biglietti e abbonamenti. La legge finanziaria regionale parla chiaro: al trasporto pubblico verrà tagliato il dieci per cento dei finanziamenti. Significa che, sul solo territorio della provincia di Pescara, Arpa e Gtm perderanno complessivamente 675 mila chilometri di corse l'anno.

Una novità della quale i cittadini avrebbero fatto a meno, specie a Pescara, alle prese con livelli allarmanti di smog. «Ancora non basta?», si domanda Carla Barbetta. I residenti si sfogano sul sito web del Centro, e sulla pagina di Facebook. «Sempre la solita cosa», scrive Celeste Pasquale, «si paga di più e si riceve di meno». «Complimenti, mi raccomando: tagliate le corse della fascia più debole della città!», polemizza Mammaluna sul sito del giornale. Qualcuno se la prende con il sistema politico: «Mentre gli stipendi dei nostri politici aumentano, i tagli avvengono in ogni settore».

C'è anche chi prova a giustificare in un altro modo le minori entrate nel settore del trasporto urbano: «I cittadini vogliono un servizio buono? Paghino il biglietto», dice Luca Angelucci, imputando la responsabilità del problema all'utenza piuttosto che alla legge: «Bisognerebbe aumentare il prezzo delle multe». C'è chi se la prende con la filovia in costruzione: «Che senso ha costruire una filovia che di manutenzione costa quanto o più di 4 linee urbane?», chiede Alexx61. Valerio Alleva propone una soluzione: «Diminuire i costi indiretti del personale amministrativo, dirigenti e presidenti».

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