i controlli

Caramanico Terme, rimossi 12 lacci dei bracconieri

Azione coordinata di 40 volontari e guardie Cta, Wwf e Forestale nel Parco nazionale della Maiella

CARAMANICO TERME. Coordinamento territoriale per l’ambiente (Cta) di Guardiagrele del corpo forestale, guardie Wwf e volontari delle associazioni Pro natura e Salviamo l’Orso, mobilitati per un’azione antibracconaggio nelle aree sotto tutela finalizzata soprattutto alla salvaguardia dell'orso marsicano, simbolo dell'Abruzzo, non nuovo a cadere e a morire nelle trappole che i bracconieri disseminano un po' ovunque.

Hanno effettuato vaste battute sul territorio a caccia di trappole per rimuovere diversi lacci predisposti per la cattura dei selvatici che vivono nel Parco. Azioni che saranno periodicamente ripetute. Con la supervizione e il coordinamento del della Forestale e dei dipendenti del Parco della Majella, sono stati organizzati gruppi misti che hanno battuto a tappeto le aree protette che, per questa prima operazione, sono state scelte lungo la fascia montana situata tra Caramanico Terme e San Valentino, alla ricerca soprattutto delle trappole che i bracconieri sistemano in punti strategici e ad alta frequentazione dei selvatici, per catturare la fauna, in particolare cinghiali ma che poi si rivelano micidiali anche per altri animali come lupi, caprioli e cervi con modalità proibite ed estremamente crudeli, I lacci provocano prolungate e gravi sofferenze agli animali che abbiano la sventura di restarvi intrappolati.

Nell’area ispezionata è stata recentemente accertata la presenza dell’orso marsicano, specie a grave rischio di estinzione, aspetto che conferisce enorme importanza all’azione di prevenzione programmata e messa in atto. Le squadre, formate complessivamente da circa 40 persone, hanno lavorato per l’intera mattinata ritrovando ed eliminando una dozzina di lacci, in buona parte “armati”, cioè pronti per chiudersi a cappio intorno al collo o alle zampe degli sventurati quadrupedi che vi incappano.

«Un buon risultato» dice la responsabile del Cta, Clara D’Arcangelo, «tenuto conto del fatto che l’operazione è servita anche alle guardie e ai volontari per meglio conoscere il territorio. Dopo questa sorta di positivo collaudo, le azioni antibracconaggio saranno riproposte più volte, sia nelle aree già battute sia in altre zone montane e pedemontane del Parco, a tutela dei selvatici e della sicurezza pubblica».

«Contribuire a una meritoria azione di tutela della fauna» aggiunge il coordinatore delle guardie Wwf, Claudio Allegrino, «è per i nostri volontari motivo di orgoglio».

Walter Teti

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