Cemento e rifiuti, Colletti lancia il suo atto d’accusa

Il deputato incontra i residenti e fa la sua proposta: «Un referendum in città per stabilire le priorità di riviera e zona Grandi albeghi. L’Arrow Bio? Non serve»

MONTESILVANO. Ha affrontato temi nazionali, come impone il suo ruolo istituzionale, senza però tralasciare la discussione sulle principali questioni aperte che interessano la sua città. Si tratta del deputato, o meglio il cittadino deputato come dicono quelli del Movimento 5 stelle, Andrea Colletti che, venerdì sera, ha incontrato i residenti e non solo, per tracciare un bilancio della sua attività in Parlamento – definita da Colletti stesso «essenzialmente inutile dal momento che le nostre proposte vengono bocciate a prescindere, solo perché provengono da noi» – e lanciare poi un atto d’accusa sulla gestione di rifiuti e cemento.

L’incontro allo stabilimento Le Naiadi di Pescara ha rappresentato un’occasione per affrontare una serie di argomenti caldi in città, come la variante al Piano particolareggiato 1 (Pp1), l’impianto di trattamento di rifiuti Arrow Bio e i box del sesso. Ad affiancare il deputato Colletti anche l’ex consigliere comunale e portavoce cittadino, Manuel Anelli, che ha illustrato il punto di vista degli attivisti sulle questioni cittadine. A cominciare proprio dalla spinosa discussione sul Pp1, ricordata anche attraverso un gigantografia con scritto «No al centro commerciale» che campeggiava alle spalle dei due esponenti del Movimento in riferimento all’attività commerciale prevista proprio dalla proposta di variante in via Spagna. «La commissione Urbanistica non aveva mai lavorato con tutta questa prepotenza», hanno spiegato i grillini, «come sta facendo con il Pp1, così come il sindaco Attilio Di Mattia non si era mai esposto tanto su un argomento come ha fatto sollecitando un consiglio comunale per il 29 agosto. Discussione che è stata poi rinviata grazie all'intervento di alcuni consiglieri, anche di maggioranza, che hanno chiesto più tempo». Colletti e Anelli hanno spiegato che la volontà del Movimento sul Pp1 è che venga delineato un cronoprogramma per la realizzazione delle opere pubbliche, per evitare che il privato, ovvero la ditta di costruzione D’Andrea, possa anteporre i propri interessi a quelli dei cittadini: «Per questo chiediamo maggiore trasparenza e un maggiore coinvolgimento dei cittadini nelle decisioni di quello che sarà un quartiere strategico, proprio tra il mare e il centro, per uno sviluppo turistico della città». Colletti ha, quindi, proposto «un referendum consultivo sull'argomento per conoscere il parere dei cittadini». Riflettori puntati anche sull’impianto di trattamento dei rifiuti Arrow Bio, in merito al quale Colletti e Anelli hanno ribadito le proprie perplessità: «Non vorremmo che accadesse come è successo al sindaco di Parma Federico Pizzarotti con l’inceneritore», hanno spiegato, «ovvero che il prossimo sindaco di Montesilvano, che auspichiamo sia del Movimento 5 Stelle, si trovi a fare i conti con questo megagalattico strumento del nulla, tanto voluto dal Di Mattia». Infine, Colletti ha espresso la propria opinione sui chiacchierati box del sesso: «Credo che sia molto rischioso dal punto di vista legale, poiché non penso esistano quelle “scuciture legislative” che cercava il sindaco. Tuttavia posso dire», ha aggiunto Colletti specificando che si tratta del suo personale punto di vista, «di essere assolutamente favorevole alla legalizzazione della prostituzione, e mi chiedo come mai Di Mattia, che è del Pd, non chieda al suo partito, a livello nazionale, di abolire direttamente la legge Merlin senza passare attraverso il referendum».

Antonella Luccitti

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