MONTESILVANO

Centinaia di truffe online, sgominata banda del Pescarese

Raggiri (almeno 120) in tutta Italia: vendevano la merce, ma al momento di inviarla all'acquirente, sparivano

MONTESILVANO. Vendevano online merce che in realtà non possedevano. Automobili, stufe a pellet, motori marini di cui attestavano il possesso esibendo documentazione reperita sul web, oppure si fingevano possibili locatori di abitazioni estive. Concluso l’accordo con l'ignaro acquirente, i truffatori iniziavano a incalzare le vittime proponendo pagamenti tramite ricarica di carte Postepay da effettuare negli sportelli delle Poste al fine di concludere la trattativa.

Il resto è facilmente intuibile poiché il truffatore, dopo aver ricevuto il pagamento, faceva perdere completamente le sue tracce ovviamente non inviando la merce ordinata. Ricevuto il denaro, i truffatori effettuavano prelievi presso sportelli Atm, ovvero facevano confluire il denaro oggetto della truffa su diverse carte prepagate d’appoggio, con il fine di “ripulire” i proventi delle truffe.

Ovviamente, le rimostranze delle vittime nei confronti dei truffatori non avevano alcun seguito dal momento in cui, tutta l’attività di vendita sul web (registrazione sui siti), di intestazione delle Postepay su cui venivano effettuati pagamenti e di intestazione delle varie utenze telefoniche utilizzate, era effettuata a nome di persone inesistenti o di soggetti ignari di cui venivano utilizzate le foto ed i dati identificativi.

Ma i carabinieri della Compagnia di Montesilvano hanno scoperto tutto. Dopo una prolungata attività di indagine, coordinata dalla Procura di Pescara, questa hanno eseguito 5 misure cautelari personali, accertando l’esistenza di un’associazione per delinquere con base a Montesilvano che faceva truffe, almeno 120 quelle accertate, in tutta Italia, per un volume di affari di diverse decine di migliaia di euro.

Per questi motivi, nella mattinata odierna, L.F., 42 anni, C.N., 50 anni, e C.S. , 31 anni, sono stati portati in carcere, nei confronti di C.C., 48 anni, è stata applicata la misura cautelare dell’obbligo di dimora, mentre nei confronti di M.F. , 37 anni, sono state applicate le misure cautelari dell’obbligo di dimora e dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.