PENE. «La firma del contratto integrativo di secondo livello alla Roman Style di Penne, il primo dell’era francese dopo il passaggio di Brioni nel gruppo Ppr, è un traguardo importante per i lavoratori che non può essere messo in discussione con argomentazioni sterili e non veritiere da chi ha una rappresentatività minima». E questa la secca replica che le segreterie provinciali Filctem-Cgil e Femca-Cisl di Pescara oppongono alle dichiarazioni del segretario responsabile del sindacato autonomo Fesica Confsal, Alessandro Azzola, che nei giorni scorsi aveva criticato l’accordo – pur avendolo firmato – ritenendolo vantaggioso più per i sindacati confederali, registi delle trattative, che per i dipendenti. Cgil e Cisl ribadiscono invece la soddisfazione per l’esito del voto dell’assemblea dei lavoratori che ha approvato all’unanimità il contratto integrativo e riconfermano il giudizio positivo dei risultati ottenuti che fanno di questo uno dei migliori accordi aziendali sottoscritti in Abruzzo. «L’ipotesi contrattuale è stata sottoscritta su esplicito mandato dell’assemblea dei lavoratori», chiariscono Domenico Ronca della Cgil e Leonardo D’Addazio della Cisl, «che si è svolta prima dell’ultima riunione con l’azienda e poi approvata all’unanimità, vidimandone così l’efficacia, seguendo le più elementari regole democratiche in uso nelle organizzazioni sindacali, che solo chi ha poca dimestichezza con l’uso della democrazia ignora». Cgil e Cisl, inoltre, ricordano che nelle elezioni della Rsu la Fesica ha raccolto solo due voti. Sulla vicenda, l’amministratore delegato della Brioni Francesco Pesci ha detto: «Non si comprende come un sindacalista possa denigrare un accordo che egli stesso ha sottoscritto insieme agli altri sindacati».

Claudia Ficcaglia

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