Che brutta campagna elettorale
Salvateci dalla campagna elettorale. Mancano ancora 36 giorni al voto: che cos'altro ci tocca di sopportare? Tra Natale e Capodanno, quando il Tecnico si è trasformato in Politico, la tv ha incominciato a trasmettere lo stesso programma a reti unificate a tutte le ore. Più inguardabile del solito. Sera dopo sera sempre peggio. Dove la parodia svanisce nel reale.
Sarà dunque vera o è una brutta imitazione la voce affaticata di quel nobile combattente quale è Marco Pannella quando annuncia un patto elettorale con la caricatura di un fascista, Francesco Storace, di nuovo in pista, otto anni dopo, per la presidenza della Regione Lazio? Dalla difesa dei diritti civili - divorzio, aborto, eutanasia, condizione carceraria - alla contiguità con gli incivili festini di porci e porcelline: che tristezza, meglio cambiar canale.
Facendo zapping nel nulla della tv, mercoledì sera insieme a pochi altri mi sono imbattuto in Silvio Berlusconi che occupava una gloriosa trasmissione della Rai in bianco e nero, Tribuna politica, ridotta col tempo a rifugio degli sconosciuti: la sera prima c'erano passati senza lasciar traccia nientemeno che Pasquale Viespoli e Mario Baldassarri, entrambi ex An, a nome dei loro attuali partitini. Il Cavaliere non molla neppure quel teatrino underground dopo aver dato il meglio di sé nell'arena assopita di Santoro e Travaglio, dopo essersi fatto assistere con bonomia da Bruno Vespa e dopo aver provato a corteggiare inutilmente una Ilaria D'Amico di ineccepibile professionalità. Dategli una telecamera e lui solleverà il mondo. Fosse anche TeleScurcola, Berlusconi non si nega mai in campagna elettorale: la televendita è il suo pezzo forte.
E l'altro comico che fa? Ti organizza lo "tsunami tour" che in un paese a forte rischio sismico è davvero una carineria. Tra uno spettacolo di piazza e l'altro arriva la perfida stoccata al vecchio amico: Michele Santoro accusato di essersi esibito nel talk-show gestito non da lui ma da Berlusconi. Replica il conduttore di "Servizio pubblico": «Il generale Pound (allusione alla ipotizzata quanto smentita intesa con gli estremisti di destra di Casa Pound) Beppe è diventato Gesù, ma non è mai stato San Francesco e pretende che io debba liberarmi dei soldi che lui ha guadagnato con l'orribile televisione e con gli sponsor che non ho mai avuto». Insomma, come si dice terra terra, eccoci al «chi sono io e chi sei tu». Rigorosamente recitato in diretta tv, come si conviene tra teatranti di successo.
Per fortuna c'è Antonio Ingroia con la rivoluzione arancione. In tv ci va solo lui perchè se si dovessero rispettare le alchimie della sua lista altro che un mese di propaganda, ce ne vorrebbero almeno sei: mettici infatti i dipietristi rimasti fedeli a Tonino e quelli legati a De Magistris, aggiungi i redivivi di Rifondazione comunista e pure i Comunisti italiani, un manipolo di Verdi, qualche delegato Fiom e naturalmente esponenti di arti e mestieri. Il manuale Cencelli dell'antagonismo.
E Monti? Dilaga, appena appena meno di Berlusconi. Nei salotti tv sta a suo agio il P. rofessore come in cattedra. Nei tg di prima serata ha già superato in minuti di presenza il segretario del Pd. Nonostante tutto l'audience non decolla come pure i sondaggi. Dà argute lezioni da primo della classe, arriverà terzo se gli va bene.
Bersani invece fa finta di farsi vedere poco in tv. Deve amministrare il vantaggio netto che gli attribuiscono da mesi. Ogni giorno che avanza è un rischio, non gli piace come si sta svolgendo questa lunga campagna elettorale «tra politicismo e cabaret». Se lo dice lui... L'altra sera, coccolato da Floris a "Ballarò", ha azzeccato una battuta: la differenza con Berlusconi? «Lui ha i capelli, io no». Finalmente ne ho capita una. Sorriso, applausi. Lo show continua fino al 24 e al 25 febbraio.
Salviamoci da questa campagna elettorale. Parolaia e superficiale. Consapevoli che, nonostante la pessima legge, alla fine saremo noi cittadini a decidere su chi deve calare il sipario. Da spettatori a protagonisti. Almeno per un giorno. È la democrazia, bellezza.
@VicinanzaL
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