Città pulita, arrivano i giapponesi 

Lezioni nelle scuole, al centro la filosofia nipponica: eliminare ciò che è spreco

PESCARA. Tenere pulita la città per migliorare gli individui. A insegnarlo saranno i giapponesi che il prossimo 3 e 4 maggio saranno a Pescara per incontrare l’amministrazione, ma soprattutto gli studenti delle scuole secondarie per sensibilizzarli a diventare cittadini attenti al mondo che ci circonda. Si chiama Sojido, letteralmente “la via della pulizia”, ed è l’iniziativa promossa dall’associazione Volontari per Pescara Pulita, accolta dal Comune.
Il progetto consiste nell’applicare la filosofia della tradizione giapponese, racchiusa nel libro di Hidesaburo Kagiyama, che consente di eliminare tutto ciò che è spreco, per ottimizzare la qualità della vita di un’azienda, come di una città.
A diffondere questa pratica saranno Tetsuo Toshi e Toshio Chigusa, imprenditori giapponesi, presidente e vicepresidente dell’associazione Rendiamo bello il Giappone, accompagnati da Rosario Manisera, presidente dell’associazione Fuji di Brescia, che ha tradotto in italiano il libro dedicato al Sojido.
«L’evento prende spunto dalle attività che i giapponesi svolgono», spiega Laura Crivellone che ha presentato l’iniziativa insieme all’assessore al Mare e al Fiume, Nicoletta Di Nisio, «riconducibile alla metodologia delle 5S che aiuta le aziende a raggiungere l’eccellenza operativa tramite l’ordine e la pulizia. In Giappone l’ambiente esterno è visto come il proseguimento delle pareti domestiche. Noi vogliamo sensibilizzare cittadini e ragazzi a prendersi cura del territorio». La metodologia delle 5S (separare, riordinare, pulire, standardizzare e diffondere) racchiude in cinque passaggi un metodo sistematico per l’ottimizzazione degli standard di lavoro e quindi per il miglioramento delle performance operative. La piccola delegazione giapponese arriverà a Pescara mercoledì 3 maggio per incontrare l’amministrazione. La mattin successiva andrà in visita al liceo Galilei e alla scuola media Tinozzi per un incontro teorico sul metodo. Poi i ragazzi si sposteranno nella zona della Madonnina per entrare nel vivo del progetto, pulendo spiaggia, fiume e mare. «Sono felice di realizzare questo evento, ma il fine ultimo», continua Crivellone, «è di trasmettere alle scuole un’educazione civica pratica e costante. Se la città è sporca è perché siamo noi a non curarla. Certamente ci deve essere una sinergia con l’amministrazione che può potenziare la presenza di cestini, o aumentare le sanzioni per chi non rispetta l’ambiente, ma bisogna partire dalla base e quindi non sporcare».
«La finalità di responsabilizzare gli studenti e i cittadini alla cura degli ambienti esterni e dei beni pubblici non poteva non trovare il sostegno del mio assessorato», aggiunge l’assessore. «Attraverso un’attività di presa di coscienza culturale e di pulizia, quest’ultima come operazione educativa, si possono ottenere importanti risultati».