Città Sant’Angelo: corsa a pagamento nel borgo, chiesti 100mila euro alla Regione

Il sindaco dice sì alla Spartan Race con iscrizioni fino a 264 euro, ma vuole «il soccorso finanziario» dell’assessore allo sport Quaglieri. Protesta l’opposizione
CITTÀ SANT’ANGELO. L’amministrazione di Città Sant’Angelo aspetta «tremila partecipanti con altrettanti accompagnatori» per «un evento sportivo di rilevanza internazionale». La Spartan Race, in programma sabato e domenica, potrebbe riversare un’invasione di seimila persone nel borgo con le case in mattoni. E a fronte di questo grande numero, secondo il sindaco Matteo Perazzetti di Fratelli d’Italia e i suoi assessori, dietro un’iniziativa privata potrebbe esserci «un interesse pubblico». La delibera 107 della giunta di centrodestra spiega cos’è una Spartan Race: «Si tratta di una corsa con ostacoli molto spettacolari dal sicuro richiamo turistico». Si corre nel fango, si scavalcano muri, si trascinano zavorre.
Una spiegazione che non è necessaria per il sindaco, appassionato della disciplina come dimostrano le foto sulla sua pagina Facebook. Per iscriversi a una gara del genere si paga una quota non proprio popolare: da 139,99 euro a persona per la gara più breve da 5 chilometri con 20 ostacoli fino a 264,99 euro per una sfida lunga 12 ore. Per l’amministrazione Perazzetti, l’«interesse pubblico» è quello di «generare sul territorio vantaggi economici per le attività commerciali e occasioni di svago per i cittadini». E allora per organizzare la festa di sport, il sindaco chiede il «soccorso finanziario» della Regione: sembra un appello per superare un’emergenza e invece è una richiesta «nella misura di 100mila euro» indirizzata all’assessore regionale allo Sport, Mario Quaglieri, anche lui di FdI.
La lettera di Perazzetti, candidato al Senato con FdI alle politiche del 2022, risale al 24 settembre scorso: la Regione dei tagli potrebbe scegliere di sostenere una gara a pagamento nel territorio di un’amministrazione amica. Dalla partenza della lettera «per assicurare le risorse necessarie all’organizzazione dell’evento», sono passati 19 giorni e dalla Regione non è ancora arrivata una risposta ufficiale. Tanto che, il Comune, autorizzando lo svolgimento della Spartan Race, ha deciso di «rinviare, a fasi successive, in particolare all’esito della risposta della Regione Abruzzo sulla richiesta di soccorso finanziario, la consequenziale delibera di variazione del bilancio».
La delibera della giunta Perazzetti sembra un parere legale: si apre con «una parte della giurisprudenza amministrativa riteneva legittima la concessione di beni immobiliari» e prosegue con «una parte della giurisprudenza contabile considerava non preclusa a priori per l’amministrazione, la concessione in uso gratuito dei propri beni immobiliari pubblici, senza preventiva evidenza pubblica». E poi la parte centrale: «Sempre una parte della giurisprudenza contabile affermava, poi, che, nel nostro ordinamento, non si trova alcuna disposizione che vieti all’ente locale di effettuare attribuzioni patrimoniali a terzi, nel caso in cui queste siano necessarie per conseguire i propri fini istituzionali». Forte di questi appigli, il Comune sostiene la Spartan Race: a chiedere al Comune il permesso per la gara era stata la General Manager Spartan per Italia e Malta; l’organizzazione è svolta in collaborazione con la InnovAction 11 srl di Milano.
La richiesta di 100mila euro alla Regione innesca la polemica politica: «Da ieri il centro storico è chiuso fino al 21 ottobre per preparare la Spartan Race. Parcheggi eliminati, disagi ovunque per residenti, commercianti, docenti e studenti dell’istituto Spaventa, utenti dell’ospedale. Nessuna misura concreta per attenuarli. Nessuna tutela. Nessuna programmazione», dicono i consiglieri comunali di opposizione Ugo Di Silvestre, Alice Fabbiani, Paolo Pratense, Franco Galli e Catia Ciavattella, «ma il vero paradosso è politico: l’amministrazione ha chiesto alla Regione Abruzzo un finanziamento di 100mila euro per un evento a pagamento, che dura pochi giorni e porta visibilità a pochi. Mentre ogni giorno si fatica a trovare fondi per sanità, scuole, strade e servizi essenziali, qui si investe una cifra enorme per un’iniziativa che nulla ha di pubblico o popolare. Ma perché tutto questo entusiasmo?», si chiede la minoranza, «forse perché la Spartan Race è lo sport praticato e amato dal sindaco? Un caso? Difficile crederlo».
I consiglieri proseguono: «Ma una città non si governa con le passioni personali: si governa con equilibrio, rispetto e visione. Questo non è sviluppo. Questo non è turismo sostenibile. È una forzatura», dicono Di Silvestre, Fabbiani, Pratense, Galli e Ciavattella, «che guarda agli esterni e ignora gli angolani. È una politica sportiva sbilanciata che dimentica le associazioni locali, le realtà che ogni giorno fanno sport vero, tra sacrifici e risorse scarse. Città Sant’Angelo merita eventi di qualità, ma anche coerenza, equità e rispetto per chi la vive tutto l’anno».
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