Coca e viagra, il mix della terza età Anche gli anziani in cura alla Laad

17 Luglio 2015

La Lega abruzzese antidroga amplia la sede di viale Bovio per aprire una comunità semiresidenziale e una scuola per genitori sul disagio. Previsti anche uno studio televisivo e uno spazio per gli studenti

PESCARA. Giornata di festa per la Laad, la lega abruzzese antidroga che ieri, dopo quasi 25 anni di attività, ha inaugurato i nuovi spazi che portano a 900 metri quadrati la sede, centralissima, in viale Bovio, della comunità di recupero residenziale per tossicodipendenti.

Una inaugurazione a cui, accanto al fondatore Gianni Cordova, hanno preso parte operatori, associazioni e tanti amici della comunità che da 11 anni si occupa della gestione del parco di Villa Sabucchi e in cui sono passati centinaia di ragazzi. Ma ad oggi, come spiega Cordova, sono cambiate tante cose, a cominciare dal tipo di problemi e dall’età dei tossicodipendenti, salita fino a 70 anni. «È per loro», va avanti Cordova, «che in questi nuovi spazi, tutti in affitto, faremo una comunità semi-residenziale: una comunità destinata a quelle persone per le quali non c’è bisogno del pernottamento. Hanno 60, 65, anche 70 anni e usano la droga, in particolare la cocaina». Una droga conosciuta in tarda età perché spesso usata in associazione con il viagra, per aumentare le capacità sessuali e che poi, però, si manifesta con tutte le controindicazioni del caso. «È chiaro che si tratta di persone che non possono andare in una comunità tradizionale, ma neanche in un centro per anziani. Ed è a loro che va il nostro nuovo servizio». Ma non solo.

Un’attenzione particolare arriva anche per i giovanissimi e per i loro genitori, considerando la grande esperienza maturata dagli operatori della Laad che da anni ascoltano e registrano le difficoltà degli uni e degli altri. «In pratica daremo vita a una scuola per genitori», racconta Cordova, «e questo sul fronte del disagio giovanile che si evidenzia in particolare proprio nei rapporti intergenerazionali con genitori separati o vedovi, o che hanno perso un altro figlio. Problemi che hanno le loro premesse anche nella prima infanzia, perché poi i principali errori dei genitori sono quelli di non essere vicino ai loro figli soprattutto sul piano del mondo fantastico, delegando tutto alla televisione, ai videogiochi o alle figurine, ma dimenticando, ad esempio, di raccontare le favole che erano la graduale introduzione al mondo della paura, attraverso la figura di riferimento di cui il bambino si fidava». Cordova fa l’esempio della macchina: «Nelle varie fasce di età i genitori chiedono se bisogna essere duri o morbidi, ma è come chiedere se la macchina si guida con il freno o l’acceleratore, dimenticando che c’è lo sterzo che consente di seguire la strada. Così nel rapporto con i figli: un genitore deve seguire la strada evolutiva del ragazzo, capire le differenze che si determinano con le varie età e prenderne atto, perché l’obiettivo dell’educazione è una indipendenza responsabile».

Uno studio televisivo per produrre con i ragazzi video per la prevenzione, e uno spazio per le scolaresche con visite guidate sugli effetti delle droghe sul cervello completano la nuova sede della Laad che ieri ha inaugurato anche la terrazza da 500 metri quadrati intitolata a Vacre Verrocchio, pittore e scultore che ha esposto le sue opere in tutto il mondo «Si chiamerà il terrazzo dell’arte, della cultura, della scienza e della solidarietà» conclude Cordova. (s.d.l.)

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