«Così superiamo il dramma dell’alcol»

Oggi e domani il raduno per i 30 anni degli Alcolisti anonimi, ecco i racconti di chi ce l’ha fatta: da sobri è un’altra vita

MONTESILVANO. «Ciao, sono tizio e sono un alcolista». Quante volte si è ascoltata questa frase in celebrati film di Hollywood che, come si suol dire, «fa curriculum» nel senso che rappresenta, per un individuo che ha questo tipo di problema, un certo senso di presa di responsabilità? Ebbene, quest’incipit lo si sente pronunciare molto spesso a Montesilvano, in via Sele, in una sala della parrocchia della Beata Vergine Maria Madre della Chiesa. È proprio qui che è ospitato il gruppo locale degli Alcolisti Anonimi, chiamato Fraternità che negli spazi offerti dalla chiesa guidata da don Paolo Curioni, si riunisce due volte a settimana.

Raduno oggi e domani. Un’associazione che oggi e domani farà il punto della situazione all’hotel Serena Majestic, con il seminario di primavera intitolato «Recuperare se stessi, lavorando con gli altri». Un’occasione, per gli Alcolisti Anonimi, per celebrando il traguardo dei 30 anni di vita e di attività in Abruzzo e Molise. «Richieste di aiuto in aumento». «Adesso è un periodo buono», fa sapere il coordinatore regionale degli Aa di cui, proprio in quanto anonimi, non riportiamo il nome, «buono nel senso che diverse persone in più, purtroppo, si stanno recando da noi per cercare un recupero dalla dipendenza dell’alcol».

Due riunioni. In via Sele l’associazione è approdata nel 2002 dopo il primo insediamento nella chiesa di san Giovanni Bosco e il passaggio intermedio nella postazione del distretto sanitario. Ma l’associazione è presente in città da 18 anni. Ed è molto semplice aderirvi, a partire dalle partecipazioni alle riunioni, che si tengono il martedì e il sabato, alle 19,30.

Ecco come funziona. «Si viene, ci si presenta dando solo il nome, senza cognome, o anche fornendo un nome fittizio», fanno sapere altri due componenti dell’associazione dalla sala della parrocchia. «Poi, se si ha voglia, si comincia a raccontare la propria esperienza. I requisiti? Solo uno: la voglia di smettere di bere. Per il resto, assolutamente nulla, poiché non c’è neanche una quota d’iscrizione da pagare. Quello che facciamo per autofinanziarci è passare alla fine della riunione con un sacchetto dando la possibilità, a chi vuole, di dare il contributo che si sente di elargire: 50 centesimi o un euro vanno benissimo», dicono. «La riunione continua ascoltando i racconti degli altri: è questa la terapia che ha la funzione di recupero e non di prevenzione», sottolineano.

Dodici passi per ricominciare. Il metodo è quello dei «Dodici passi», i quali vanno dal primo, che sprona a riconoscere che «abbiamo ammesso di essere impotenti di fronte all’alcol e che le nostre vite erano divenute incontrollabili», fino all’ultimo, il quale fa comprendere che, «avendo ottenuto un risveglio spirituale come risultato di questi passi, abbiamo cercato di portare questo messaggio agli alcolisti e di mettere in pratica questi principi in tutte le nostre attività».

«Nei bar a bere». Il gruppo di Montesilvano evidenzia che la differenza tra gli alcolisti va fatta tra quelli attivi e quelli non attivi, come a dire che una volta caduti nel vortice del bicchiere, l’unica possibilità di uscita è quella di rimanere sobri. Oltre ai due incontri settimanali istituzionali, il gruppo montesilvanese organizza anche una sorta di appuntamento «offline» aperto a tutti, ogni primo martedì di ciascun mese, sempre negli ambienti di via Sele. Un impegno costante, dunque, quello degli Aa (pressappoco un’ora e mezza a riunione), che però non è neanche paragonabile, sia in quantità, sia in qualità, al tempo che prima qualcuno impiegava nel bere: «Anche 56 ore alla settimana chiusi in un bar», fanno sapere. Ma ormai questi sono solo ricordi di un tempo che fu per coloro che hanno avuto la forza di reagire. Come per il gruppo montesilvanese, indefesso nel lavoro ebdomadario, e che oggi registra una presenza più o meno del 60 per cento di uomini e del 40 di donne. Gruppo che, a volte, in estate, è anche punto di accoglienza per i turisti stranieri, riferiscono.

«Sobri è un’altra vita». «Da sobri, cambia la qualità della vita», rimarcano poi i tre associati che hanno incontrato Montesilvano Oggi, «e vogliamo mettere in evidenza che noi ci proponiamo come collaboratori sul territorio per tutti coloro che abbiano bisogno di aiuto per un recupero. Da noi ormai vengono anche persone indirizzate dai servizi sanitari», rilevano, aggiungendo che la tipologia di persone che si rivolge al gruppo Fraternità è delle più svariate categorie sociali: anche i giovani. Noi siamo qui, disponibili ad aiutare chiunque ce lo chiedesse», mettono ancora in luce.

Programma del seminario. Il seminario di oggi e domani all’hotel Serena Majestic che vedrà coinvolta la Macro Regione Centro degli Aa (Abruzzo, Molise, Marche, Lazio, Umbria, Toscana e Sardegna). S’inizierà stamattina alle 9,30 e interverranno esperti della disciplina e membri dell’associazione. Si proseguirà inoltre nel pomeriggio, dalle 14 e 30, fino alle 19. Il programma prevede appuntamenti anche per domani mattina, con due incontri seminariali, che andranno dalle 9,30 all’una circa.

Come contattare. Per informazioni relative alle attività del gruppo Fraternità di Montesilvano è invece possibile telefonare chiamando al numero del coordinatore (335.1949584) o al numero del Centro di ascolto (339.4495041). Inoltre è possibile contattare gli Alcolisti anonimi attraverso una mail all’indirizzo di posta elettronica area.abruzzo.molise@gmail.com.

Vito de Luca

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