Cumuli di rifiuti gettati lungo le strade

La denuncia dei residenti: città sempre più nel degrado, incivili e vandali abbandonano immondizia anche in centro

PESCARA. Tre cumuli di rifiuti nel cortile dell’ex scuola Muzii, vicino al Conservatorio Luisa d’Annunzio, sul lato sinistro della strada andando verso nord, a pochi metri dell’inizio di via Castellammare. Tutti e tre a ridosso di altrettante panchine poste sul marciapiede. A quanto pare, l’immondizia composta prevalentemente da contenitori di bevande si trova lì perché ha preso piede l’abitudine di bivaccare sulle panchine, di bere e poi, con un lancio all’indietro, gettare la bottiglia al di là dell’inferriata che delimita l’ex edificio scolastico (ora messo al bando dal demanio con una base d’asta di 4 milioni e 160 mila euro).

Lo ha fatto notare nei giorni scorsi una donna, mentre mostrava le foto della zona scattate con uno smartphone. Immagini che immortalano il pattume. «Non se ne può più», ha raccontato, «l’immondizia ora è visibile anche da chi passeggia sul marciapiede». Infatti, quello che si osserva in primo piano sono proprio lattine di birra, confezioni di cartone per vino, bottiglie e pacchetti di sigarette. Insomma si gozzoviglia. Poi si nasconde tutto nel cortile della scuola. Una sgradevole sensazione di sporcizia, come sottolinea un’attivista del Wwf, Loredana Di Paola, assale chi attraversa tutta la città. O quasi.

«Proprio alcuni giorni fa», dice Di Paola, «alcuni cittadini mi hanno segnalato che Pescara, in generale, ma soprattutto le strade, si presenta sempre più sporca. Il perché», aggiunge l’ambientalista, «non riesco a spiegarmelo. Quello che ho notato ultimamente, tra l’altro, è che l’incuria strasborda in quelle oasi di verde che costellano la pista ciclabile della Strada parco».

Anche una panoramica effettuata ieri conferma che è sempre più difficile porre un argine al degrado che la fa da padrone nei quartieri periferici come pure nelle zone centrali del perimetro urbano.

Area Urban Villa Del Fuoco, San Donato, San Giuseppe. Nel sottopasso della ferrovia, vicino alla golena sud, spesso meta di alloggi di fortuna per i senzatetto, ieri non mancavano, oltre ai soliti graffiti sui muri, cartacce e scatolame vario: sia sul lato della sponda meridionale del fiume, sia su quello opposto.

Niente di cui sorridere, come invita a fare il cartello posto all’ingresso della zona, anche perché è tutta questa parte di città che sembra trasformarsi giorno dopo giorno in un tugurio.

Ponte di Ferro. Salendo appunto sul ponte di ferro, che congiunge via Orazio con via d’Annunzio, è imposibile non notare l’immondizia disseminata su tutto il tracciato. E anzi, proprio dove s’incrocia con via d’Annunzio, s’apre uno spazio verde recintato coperto di buste e rifiuti organici.

Centro. E se alcuni punti della città ieri apparivano puliti, come la zona intorno alla Nave di Cascella. Oppure, sempre sulla Riviera nord, lo spazio in prossimità del Ponte del mare, il degrado riemerge in altre direzioni.

Piazza Febo. In questo spazio, nel quartiere San Donato, oltre ai consueti rifiuti, come ormai è invalso da anni le panchine in marmo che arredano la piazza sono state completamente divelte e ricollocate, le une di fronte alle altre, come a ricreare un ambiente salottiero casalingo. Non solo. Alcune panchine sono state rotte e i pezzi dispersi nel centro della piazza. Neppure la statua che raffigura papa Paolo VI è stata risparmiata. Il piedistallo della scultura è stato imbrattato con delle scritte vergate da bombolette spray.

Area Urban. Sempre lungo via Orazio, vicino all’ingresso dell’Area Urban, sorge una piccola discarica di ingombranti che si è creata a ridosso dei cassonetti della nettezza urbana. Tra i contenitori dei rifiuti e un casolare, oltre a vari cartoni smaltiti alla rinfusa, sono reperibili tubi di metallo, bidoni, lastroni di pietra e delle assi di legno. Il tutto, a due passi da piazza Garibaldi, che ieri appariva pulita, al pari della stazione di Portanuova, se si escludono le scalinate che conducono ai binari, coperte da cartacce.

Piazza Mancini. Sulla piazza che ospita parte degli uffici della Regione Abruzzo, e una filiale delle Poste italiane, nella parte ricompresa tra lo stabile che in precedenza ospitava la polizia postale, e il parco Calipari, è adagiato invece un «manto» di carte e fazzoletti usati, oltre a sporcizia di vario genere.

Corso Umberto. Il degrado ha raggiunto anche la zona più centrale di Pescara. Guido D’Antonio, titolare di una delle due edicole di piazza Sacro Cuore, rilevato che sul corso i vandali hanno imbrattato parte della via che conduce a piazza Salotto. Ma non solo, come è stato già registrato dal Centro all’inizio dell’anno, la bravata è stata ripetuta di nuovo qualche giorno fa. E se prima le scritte con lo spray arrivavano fino al negozio Salmoiraghi, ora sono avanzate di qualche decina di metri, fino a occupare, sul lato nord, quasi metà del corso.

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