D’Alfonso nel mirino per 3 progetti Procedure d’appalto poco chiare

Il filone pescarese: il pm indaga sui lavori nelle case Ater di via Caduti per Servizio e via Salara Vecchia e sul parco didattico del Lavino. Il reato: turbata libertà del procedimento di scelta del contraente

PESCARA. Dalle case Ater di Pescara al fiume Lavino. Tre progetti e altrettante procedure d’appalto, ritenute opache, che hanno insospettito gli inquirenti. È su questo che indaga da mesi la Procura dell’Aquila che due giorni fa ha notificato un avviso di garanzia al presidente della Regione Luciano D’Alfonso.

In via Caduti per Servizio, a Fontanelle, D’Alfonso è andato di persona, dopo la protesta degli inquilini delle case popolari dell’Ater, esasperati dal degrado di molti appartamenti. A novembre ha visitato oltre 200 appartamenti, dove infiltrazioni e umidità la fanno da padrona, e ha annunciato una prima stima dell’intervento, attorno ai 2 milioni di euro. Il mese dopo, a dicembre, il giorno prima del voto per il referendum, sempre D’Alfonso ha annunciato che il piano di riqualificazione straordinario era pronto, con tanto di progetto, per un totale di 2 milioni e 500mila assicurando che la Regione avrebbe individuatotra dicembre e gennaio le somme in Bilancio, da mettere a disposizione dell’Ater.

È proprio su questa vicenda, e sui lavori da realizzare in un altro rione popolare pescarese, in via Salara Vecchia (per un milione e 250mila euro), che è concentrata l’attenzione della procura dell’Aquila che dal 2015 stava indagando sulla ristrutturazione di Palazzo Centi, nel capoluogo di regione, e nel 2016 ha aperto un fascicolo anche sulle case Ater di Pescara. D’Alfonso è indagato insieme all’amministratore unico dell’Ater, Virgilio Basile, al dirigente dell’Ater Carmine Morelli e all’architetto Gianluca Marcantonio, che gode della massima stima di D’Alfonso.

Il reato ipotizzato è quello di turbata libertà del procedimento di scelta del contraente. Si presume quindi che, non essendo stato pubblicato alcun bando per l’affidamento dei lavori ed essendoci solo dei preventivi per sistemare le case Ater, si indaghi per valutare se fino ad oggi ci siano state delle illecite interferenze, dalla fase della progettazione a quella della definizione del bando.

Lo stesso si dica per un altro filone di indagine che vede indagato il presidente della Regione, sempre per lo stesso reato. Nel mirino della Procura c’è uno dei nove progetti del Masterplan Abruzzo gestiti dalla Provincia di Pescara, individuata a giugno 2016 dalla Regione come soggetto attuatore e beneficiaria di fondi statali e europei. La procedura su cui si indaga è quella per la realizzazione del parco didattico del Lavino (l’importo è di 3,5 milioni di euro e la convenzione tra i due enti è di novembre 2016). Un intervento, questo, fino ad ora solo progettato e concertato con i comuni di Roccamorice, Scafa, Abbateggio, San Valentino, Lettomanoppello e Manoppello. Al centro dell’iniziativa, che riguarda un’area dal valore ambientale elevato per via della qualità delle acque del fiume, c’è il recupero delle ex miniere asfaltiche, ora dismesse, da rendere raggiungibili attraverso percorsi ciclopedonali, con strutture ricettive e di accesso. Anche in questo caso Marcantonio è indagato insieme al governatore e con loro pure il dirigente ai Lavori pubblici della Provincia, Paolo D’Incecco. Gli altri indagati nei filoni pescaresi sono tecnici, e si tratta dell’ingegnere Tino Di Pietrantonio e l’architetto Enrico Di Paolo, ex assessore provinciale.

©RIPRODUZIONE RISERVATA