COVID / LA RIPARTENZA

Da luglio l’assegno extra: a chi tocca e come averlo 

Si parte dai disoccupati e dagli autonomi: previsti 250 euro per ogni figlio

L'assegno unico per i figli è ai nastri di partenza. ll nuovo strumento a sostegno delle famiglie entrerà in vigore dal 1° luglio 2021, ma solo per autonomi e disoccupati, le categorie che attualmente non percepiscono gli assegni familiari. Per tutti gli altri lavoratori la data di partenza slitta al 1° gennaio 2022, come annunciato dal premier, Mario Draghi, nel corso degli Stati generali della natalità, il 14 maggio scorso. Una partenza in due fasi motivata dal ritardo nell’adozione dei decreti chiamati a definire, nel dettaglio, le regole relative all’assegno universale. Ma vediamo a chi spetta, come funzione e cosa cambia rispetto alle modalità attualmente in vigore.
ITER LEGISLATIVO. La legge delega approvata in Parlamento, e in vigore dal 21 aprile scorso, definisce soltanto i criteri che dovranno guidare l’adozione dei decreti attuativi sull’assegno unico. Saranno questi a stabilire quando e come accedere al nuovo strumento di sostegno, ma le linee guida generali già ci sono.
Il Governo dovrà fare i conti con la necessità di reperire risorse utili a garantire non solo un importo pari a 250 euro per figlio, come promesso, ma anche per evitare che il riordino delle misure di sostegno risulti poco conveniente e penalizzante. L’assegno universale punta, infatti, a diventare strumento onnicomprensivo per il sostegno alle famiglie con figli, in sostituzione delle misure attualmente in vigore: assegni familiari, bonus mamme domani, bonus bebè e detrazioni per i figli a carico.
DUE TRANCHE. L'entrata in vigore è quindi scaglionata in due tranche: a luglio, come si diceva,ci sarà il primo step per la platea di beneficiari finora esclusi da ogni forma di sostegno per i figli, in particolare le partite Iva e i disoccupati. Tutti gli altri dovranno attendere altri sette, otto mesi per ricevere l'assegno unico finanziato, per il momento, dal Governo con uno stanziamento complessivo di 20 miliardi, inseriti nella legge di Bilancio 2021.
COME FUNZIONA. L’assegno mensile verrà riconosciuto per ciascun figlio minorenne a carico, dal settimo mese di gravidanza fino all’età di 21 anni. L’importo dell’assegno è maggiorato per i figli successivi al secondo. Ma è prevista anche la possibilità di erogazione diretta al figlio maggiorenne, su sua richiesta, per favorirne l’autonomia. L’importo ordinario può essere aumentato, in un range che varia dal 30% al 50%, in caso di figli con disabilità, in base alla gravità. L’assegno sarà riconosciuto anche dopo i 21 anni, ma solo se il figlio permane nel nucleo familiare di appartenenza.
REQUISITI DI ACCESSO. La misura agevolativa viene riconosciuta ai cittadini italiani o di uno Stato membro dell’Unione europea, o suo familiare, titolare del diritto di soggiorno o del diritto di soggiorno permanente, ai soggetti tenuti al pagamento dell’imposta sul reddito in Italia, ai residenti e domiciliati, con i figli a carico, in Italia per la durata del beneficio e a chi vi risiede per almeno due anni, anche non continuativi, titolari di un contratto di lavoro a tempo indeterminato o a tempo determinato di durata almeno biennale.
La somma erogata oscillerà dagli 80 ai 250 euro mensili per ciascun figlio, a seconda del reddito della famiglia.
Inoltre, l’importo dell’assegno, oltre che dell'Isee del nucleo familiare, terrà conto dell’età dei figli a carico e del numero complessivo.
REDDITO DI CITTADINANZA. Il testo del disegno di legge stabilisce l’accesso alla misura anche ai percettori del reddito di cittadinanza, con le stesse modalità di erogazione previste per gli altri beneficiari. Nella determinazione dell’importo del reddito di cittadinanza verrà tenuto in considerazione anche l’importo dell’assegno unico riconosciuto ai componenti minorenni, presenti nel nucleo familiare.
L’assegno unico sarà ripartito in pari misura tra i genitori. In caso di separazione, annullamento, cessazione o scioglimento del matrimonio, sarà riconosciuto al genitore affidatario o a entrambi in caso di affidamento congiunto.
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