ABRUZZO

Dalla moda alle mascherine, le fabbriche si trasformano. Via libera anche alla Fater / VIDEO

Da Pescara a Teramo e da Gissi a Villamagna: così le aziende tessili riconvertono la produzione. Giosport e BlueItaly già le distribuiscono a ospedali e Croce rossa. Altri esempi dalle sacche per abiti da sposa e dai tessuti tecnici. E la Regione attende l'aereo russo che dovrebbe portarne 700mila acquistate a 5 milioni di euro

VIDEO TUTORIAL: L'USO CORRETTO DELLE MASCHERINE

PESCARA. Mascherine, ma anche camici e gel disinfettanti da distribuire a ospedali e cittadini. Da Villamagna a Roseto, da Pescara a Teramo, fino a Gissi e Guardiagrele. In Abruzzo la solidarietà non ha confini. Ogni giorno si allunga l’elenco delle aziende che hanno riconvertito la produzione per rispondere alla crescente domanda di questi prodotti nella fase di piena emergenza sanitaria per la diffusione del coronavirus.

C’è chi sta già producendo mascherine e chi, come la Fater spa, ha ricevuto il via libera per iniziare a farlo in base ai macchinari che ha a disposizione. L’azienda con sede a Pescara (pannolini, assorbenti e candeggine), aveva dato la disponibilità ed è stata ufficialmente autorizzata a produrre mascherine a seguito di alcune modifiche sul progetto iniziale. A partire dalla prossima settimana dovrebbe produrne 250mila e verranno donate alla Protezione civile. Ulteriori quantitativi, da produrre nelle successive settimane, saranno messi a disposizione della Protezione civile a prezzo di costo. La mascherina è stata testata presso un laboratorio accreditato e ha superato i test di efficacia di filtrazione batterica, respirabilità e rischio biologico per dispositivi medici.

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L'uso corretto delle mascherine
Video tutorial di Matteo Guidotti, dell’Istituto di scienze e tecnologie chimiche “Giulio Natta” del Consiglio nazionale delle ricerche

DALL’ABBIGLIAMENTO ALLE MASCHERINE. Dal tessuto goretex utilizzato per la produzione di tessuti tecnici sportivi alle mascherine: Giosport, azienda di Pescara, le distribuisce a ospedali, Croce rossa e personale impiegato in prima linea sul fronte del covid19 in tutta Italia. L'idea è stata quella di sfruttare la materia prima per la realizzazione di materiale sportivo tecnico e di rimodulare quindi la produzione in windtex con la consociata Leimar srl. Le mascherine sono lavabili e hanno ottenuto una particolare certificazione medica

L'imprenditore Giovanni Di Girolamo, da anni impegnato nel settore e nel mondo sportivo, è orgoglioso dell'idea che ha avuto la moglie Elena. "Primo perchè andiamo a fare una cosa utile e poi perché le mascherine realizzate hanno ottenuto una certificazione medica 93/42/CEE 2020 ", spiega.

Dalla creazione di tessuti “hi-tech” in poliuretano ammirati sulle passerelle delle più grandi maison italiane, Armani, Chanel, Fendi, Valentino, alla produzione di mascherine donate agli ospedali di Pescara e Ortona. Sono mascherine in poliuretano, resistenti a “otto colonne d'acqua”, lavabili tutti i giorni con acqua e sapone e non appannano gli occhiali. Le realizza la Blueitaly, azienda in via Egitto a Montesilvano con 50 dipendenti, fondata dall'imprenditrice Cinzia Di Zio, che ha riconvertito la sua impresa per affrontare l'emergenza coronavirus. Cinquecento mascherine bianche sono state donate nei giorni scorsi al dipartimento di Senologia dell'ospedale Bernabei di Ortona. E ieri c’è stata la consegna di altri 500 dispositivi di sicurezza al reparto di Oncologia dell'ospedale di Pescara.

A Villamagna, l’Aurora Fashion, azienda di abbigliamento gestita dalla famiglia Di Felice e Biasone, sta realizzando camici per il personale medico e mascherine. Si lavora a una media di 5mila mascherine e 1500 camici al giorno. Per ora la ditta chietina dell’amministratore Giovanni Biasone sta producendo mascherine in cotone (non certificate) per i comuni di Villamagna, Vacri, Giuliano Teatino, Pretoro e Civitella Messer Raimondo, ma è in attesa dell’autorizzazione dell’Istituto superiore della sanità per produrre quelle chirurgiche da distribuire negli ospedali. Dalla Lombardia, intanto, è arrivata una richiesta di oltre 20mila camici.
DA GISSI A GUARDIAGRELE. Anche il gruppo tessile Calzedonia ha già riconvertito alcuni dei propri stabilimenti alla produzione di mascherine e camici. fra questi c’è quello di Gissi. 

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La rete di solidarietà si è sviluppata anche a Guardiagrele dove l’azienda tessile Filoflex di Davide Nicodemo ha donato 100 mascherine al Comune.
Il sindaco di Roccamontepiano, Adamo Carulli, rende noto che a ditta di Carmela D'Angelo sta realizzando mascherine monouso, non certificate, ma comunque di buona qualità e con materiali utilizzati per prodotti sanitari: sta svolgendo questa attività gratuitamente per tutta la comunità con il supporto della Neos Italia e del Berrettificio Diadema.

LA STILISTA TERAMANA. Le sacche per gli abiti da sposa utilizzate per realizzare mascherine. È l’idea di Francesca Salvatorelli, titolare dell’Atelier St. Claire, a Teramo, che è riuscita a realizzare quasi un centinaio di mascherine da distribuire alla Croce Rossa.
GEL DISINFETTANTI. A Roseto la Liofilchem, leader nei settori della microbiologia clinica ed industriale, ha dedicato un reparto alla produzione di disinfettanti per le mani e le superfici che sono stati donati agli ospedali di Atri e Giulianova. Ieri sono stati consegnati 300 kg di disinfettante alla centrale operativa del 118 di Sassari per la sanificazione antivirale agli ioni d’argento stabilizzati in acido citrico. «Si tratta di un doppio principio d’azione», spiega l’imprenditore Silvio Brocco, «che consente di agire contro un largo spettro di batteri e virus. Il prodotto può essere usato sulle mani o tramite spray, direttamente sulle mascherine per prolungare il loro utilizzo nel tempo e consentire un maggior supporto per gli operatori sanitari».
ALTRE DONAZIONI. La Domolife srl, azienda di via Aterno a Pescara, specializzata nell'erogazione di ossigeno terapeutico e industriale, ha trasformato la linea di produzione e donato un carico di mascherine alla Protezione civile di Pescara. Stessa cosa l'Adriamed (prodotti medicali) che ha regalato 2mila mascherine ai cittadini di Tocco da Casauria.

AEREO BLOCCATO.  Resta  da sciogliere il nodo dell'aereo proveniente dalla Russia che dovrebbe trasportare in Abruzzo mascherine professionali destinate al personale sanitario. Per qualche motivo il volo, che sarebbe dovuto atterrare a Malpensa già giovedì 26 marzo, non era partito. La Regione è al lavoro per sbloccare la situazione e per far arrivare sul territorio 700mila mascherine, per un valore di 5 milioni.

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