Diminuiscono ancora i ricoveri Verì: ma bisogna restare a casa 

Sui nuovi 683 tamponi è risultato positivo l’11,44%. Il virologo Fazii: servono tempo e pazienza 

PESCARA. «Probabilmente è iniziata la discesa, che sarà lenta e graduale». Il virologo Paolo Fazii, direttore del laboratorio della Asl di Pescara - struttura di riferimento regionale per l'emergenza coronavirus - interpreta così gli ultimi dati sulla diffusione del contagio in Abruzzo. Con 78 nuovi casi, il totale regionale sale a 1.799. Il bilancio delle vittime raggiunge quota 172. Mentre la Regione rilancia l'appello a restare in casa per non vanificare gli sforzi fatti fino ad ora, sono in arrivo a Pescara nuovi macchinari, tra cui un kit per i test rapidi, che consentiranno di eseguire un numero sempre maggiore di tamponi.
I DATI. Dalle analisi eseguite nelle ultime ore su 683 tamponi, è risultato positivo l'11,44% dei campioni. Una percentuale che, giorno dopo giorno, si sta abbassando. Tre i decessi più recenti. Si tratta di un 90enne di Altino, un 58enne di Pescara e un 89enne di Silvi. Centotrentasei i pazienti guariti: 116 pazienti quelli che da sintomatici sono diventati asintomatici e venti quelli risultati negativi in due test consecutivi. Tra le persone ricoverate in ospedale, 67 quelle gravi. Altri 1.087 pazienti sono in isolamento domiciliare con sorveglianza attiva da parte delle Asl.
TEST RAPIDI. Una delle armi per contrastare la diffusione del virus è la capacità di effettuare una diagnosi tempestiva. Proprio per questo i laboratori lavorano costantemente per implementare l'attività. Oltre a quello di Pescara e allo Zooprofilattico di Teramo, è ora operativo anche il laboratorio dell'università di Chieti. Nel capoluogo adriatico, entro pochi giorni, arriveranno nuovi strumenti capaci di eseguire test nel giro di 20 minuti. Dopo Pasqua, invece, arriverà un macchinario in grado di analizzare fino a 2.000-2.400 tamponi al giorno. Al momento il sistema più rapido di cui il laboratorio dispone consente di analizzare otto campioni in 90 minuti. «Mi sono dotato di più macchinari di aziende diverse», afferma il direttore dell'Unità operativa complessa di Microbiologia e virologia clinica a valenza regionale della Asl di Pescara, Paolo Fazii, «e questa si è rivelata una scelta vincente, perché cominciano a scarseggiare i materiali, soprattutto i kit di estrazione, ma avendo tecnologie di ditte differenti riusciamo a non rimanere scoperti». Dall'inizio dell'emergenza sono stati eseguiti complessivamente 14.904 test. Un numero che aumenta ogni giorno di più.
ZONA ROSSA. Andare a scovare i positivi sul territorio, d'altronde, permette di raggiungere un duplice obiettivo: da un lato il benessere del paziente; dall'altro allentare la pressione sugli ospedali, perché - è stato accertato - un soggetto positivo trattato in modo precoce nella maggior parte dei casi non sviluppa i sintomi più severi della patologia e non ha bisogno del ricovero. Dopo quella nella Val Fino, va proprio in questa direzione l'attività avviata nella zona rossa pescarese, cioè l'area vestina. Centinaia le persone che verranno sottoposte a tampone. Al lavoro cinque team della Asl di Pescara, composti da un medico e un tecnico, che stanno eseguendo i test casa per casa, per limitare quanto più possibile gli spostamenti di potenziali contagiati. Per l'esecuzione dei tamponi la Asl si sta dando delle priorità, concentrandosi in particolare sulle persone con sintomi e su coloro che hanno avuto contatti conclamati con pazienti Covid-19.
«RESTATE A CASA». Mentre l'Abruzzo sembra avvicinarsi alla fase 2 dell'emergenza, arriva un nuovo appello dell'assessore regionale alla Salute, Nicoletta Verì: «Rimanere in casa, evitare qualunque spostamento non strettamente necessario e rispettare le prescrizioni dettate dalla normativa nazionale e regionale». «Anche se da qualche giorno i dati dei contagi in Abruzzo sembrano mostrare una leggera inversione di tendenza», evidenzia l'assessore, «non siamo assolutamente fuori pericolo. Comprendo perfettamente la sofferenza che queste limitazioni portano a ciascuno di noi, ma voglio sottolineare con forza che si tratta di un sacrificio indispensabile per tutelare la nostra salute, dei nostri cari e di tutta la comunità. Purtroppo assistiamo a un aumento del numero di coloro che escono di casa senza motivi validi. Chiedo a tutti di proseguire nella strada intrapresa, perché è la sola che ci permetterà di uscire da questo dramma che tutti noi stiamo vivendo. È un dovere morale, giuridico e civico».
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