Doping e viagra, coinvolti altri personal trainer a Pescara

La farmacia abusiva scoperta in casa: polizia e Nas al lavoro insieme, sotto esame telefono e computer dell’arrestato

PESCARA. All’ingrosso, per rifornire di steroidi, Viagra e Cialis, gli altri personal trainer pescaresi; al dettaglio, per soddisfare le richieste di atleti amatoriali pronti a spendere centinaia di euro, rischiare la propria vita pur di gonfiarsi i muscoli ed essere costretti, a meno di 40 anni, a prendere farmaci contro l’impotenza per avere rapporti sessuali. L’indagine intorno alla farmacia abusiva scoperta in casa di un personal trainer, Mauro Iacovone, 39 anni, agli arresti domiciliari dallo scorso 8 marzo dopo un giorno passato nel carcere San Donato, va avanti seguendo un doppio binario di ipotesi: un presunto giro di sostanze dopanti e stimolanti sessuali destinati agli addetti ai lavori delle palestre di Pescara e del circondario e una vendita diretta agli atleti.

Durante l’interrogatorio di garanzia, assistito dall’avvocato Cristiano Basile, Iacovone ha dichiarato che quelle centinaia e centinaia di scatole di medicinali con la controindicazione di aumentare la massa muscolare e pasticche contro l’impotenza le ha comprate lui stesso su Internet senza nessun complice, che sono soltanto per uso personale e che, se sono tantissime – così tante da riempire il tavolo delle conferenze della questura – è soltanto perché la data di scadenza è lontana e ci sarebbe stato tutto il tempo per consumarle.

Per ora gli investigatori non credono alla versione di Iacovone: l’accusa nei suoi confronti non riguarda solo il commercio di farmaci e sostanze dopanti attraverso canali diversi da quelli consentiti (la normativa prevede la reclusione da due a 6 anni con una multa onerosa) ma anche la detenzione di droga ai fini di spaccio, in relazione alle scatole contenenti Nandrolone, sostanza equiparata alla droga che oltre a gonfiare i muscoli è pericolosa per la salute creando dipendenza. E adesso a indagare sulla farmacia abusiva non sono più soltanto gli agenti della squadra mobile che, sulla base di una segnalazione di una palestra, sono arrivati fino a casa di Iacovone, ma anche i carabinieri del Nas, specialisti nella lotta al doping: il pm Giuseppe Bellelli ha ordinato alla Mobile, guidata da Pierfrancesco Muriana, e ai carabinieri del Nas, diretti da Marcello Sciarappa, di collaborare e scambiarsi informazioni. A partire dai tabulati telefonici e dal traffico Internet di Iacovone. Perché se ci sono altri personal trainer che hanno ordinato, per loro stessi e per i loro clienti, steroidi e medicinali sessuali, lo diranno proprio gli accertamenti affidati al perito Davide Ortolano sul telefono Samsung e sul computer Apple che la Mobile ha sequestrato a casa di Iacovone a Cepagatti.

Si scava nella memoria del computer perché Iacovone ha rivelato di aver comprato i prodotti su Internet: i primi della lista sono Testovis, Testorapid, Hygetropin, Nandrobolin, Gonasi e poi, il classico delle palestre, Winstrol, farmaco sviluppato negli anni Ottanta e che resiste ancora al mercato nero del doping, nato per il trattamento dell’anemia con la controindicazione dello sviluppo dei muscoli e vietato in Italia per gli effetti collaterali al fegato. Ma è lo smartphone la possibile chiave di volta dell’inchiesta: la rubrica, le telefonate, i messaggi, le e-mail e le chat potrebbero far allargare l’indagine e portare alla scoperta di un eventuale mercato per i frequentatori delle palestre gestito dai personal trainer, nella doppia veste di dopati e venditori di doping. I dati potrebbero confermare, ma anche smentire, le prime ipotesi degli investigatori: cioè il doppio canale di vendita di ormoni, anabolizzanti e di medicine necessarie per fare sesso.

In attesa dei responsi tecnici, al vaglio ci sono anche due ricevute di due pagamenti diversi, per un ammontare di duemila euro, a persone che risiedono in Portogallo: per gli investigatori, potrebbe trattarsi di versamenti relativi a parte della merce proibita.

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