PESCARA

Droga e appalti in Comune, l’ex dirigente Trisi è libero

A tre mesi dagli arresti, resta invece ai domiciliari l’imprenditore De Leonibus

A tre mesi dagli arresti del 12 giugno scorso per un giro di appalti, tangenti e cocaina al Comune di Pescara, l’ex dirigente dei lavori pubblici, Fabrizio Trisi, principale indagato, torna in libertà. Deve restare agli arresti domiciliari l’imprenditore Vincenzo De Leonibus. Lo ha deciso il gip Fabrizio Cingolani che per Trisi (difeso dall’avvocato Marco Spagnuolo) ha ritenuto che non sussistano più le esigenze cautelari, soprattutto in relazione all’eventuale reiterazione del reato, in quanto ormai «l’indagato ha perduto la posizione formale di agente nella pubblica amministrazione, nonché per gli effetti sostanziali connessi al congruo periodo di limitazione dei contatti personali all’interno degli uffici comunali, derivante dagli arresti presso il proprio domicilio».

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Diversa, secondo il giudice, la posizione dell’imprenditore (assistito dagli avvocati Augusto La Morgia e Sergio Della Rocca), considerato che «le esigenze cautelari possono ritenersi garantite soltanto dalla misura degli arresti domiciliari, in relazione all’eventuale reiterazione del reato». Nonostante sin dall’interrogatorio di garanzia De Leonibus si fosse spogliato di ogni incarico nella società che faceva affari d'oro in Comune grazie alla corsia preferenziale che gli aveva procurato Trisi, per il giudice l’imprenditore può «continuare a coltivare rapporti illeciti con gli enti pubblici alla stessa stregua di come risulta agli atti facesse prima dell'intervento della misura cautelare».

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