immobile all’asta venerdì 

E a Spoltore i cittadini annunciano il ricorso al Tar per Palazzo Toppi

SPOLTORE. «La base d'asta di duecentomila euro per Palazzo Toppi è inadeguata, la perizia svolta dall’agenzia delle entrate è antecedente al decreto di vincolo della Soprintendenza. Una stima che non...

SPOLTORE. «La base d'asta di duecentomila euro per Palazzo Toppi è inadeguata, la perizia svolta dall’agenzia delle entrate è antecedente al decreto di vincolo della Soprintendenza. Una stima che non considera minimamente il valore archeologico, architettonico, storico e identitario del bene. Ci riserviamo di inoltrare ricorso al Tar per l'annullamento dell'atto amministrativo e per tutelare fino in fondo l’interesse pubblico». Il Comitato cittadino per Palazzo Toppi non getta la spugna e anzi rilancia il suo progetto nella speranza di restituire alla comunità spoltorese l'ex palazzo municipale di via delle Rose messo all'asta dall'amministrazione comunale.
Alla vigilia del termine ultimo, domani, per la presentazione delle offerte (venerdì l’apertura delle buste) il comitato, che negli ultimi due anni ha aggregato spontaneamente cittadini e associazioni locali nel progetto sociale “Salviamo l'antico palazzo comunale”, invita l'amministrazione al ripensamento confidando nell'eventualità «che l'asta vada deserta e che nessun imprenditore intenda privare la comunità spoltorese dell'ultimo baluardo della storia sociale e culturale di Spoltore». Se aggiudicazione ci sarà non potrà che essere provvisoria, dichiarano. «A fronte di un vincolo si esercita il diritto di prelazione dello Stato, un periodo di transizione in cui il Comitato deciderà quali nuove iniziative intraprendere. Le condizioni per difendere un bene pubblico, ci sono». In effetti con il decreto di vincolo della Soprintendenza archeologica si toglie ogni dubbio attribuendo valore storico-identitario all’ex sede municipale. Riconoscendolo inoltre come «luogo di riferimento nel tempo della collettività locale».
L'importante edificio, di impianto rinascimentale, si compone di tre livelli che sviluppano complessivamente una superficie di oltre 600 metri quadrati. Nonostante le destinazioni d'uso siano cambiate più volte nel tempo (oggi è a scuola), l'edificio si presenta ancora in ottime condizioni strutturali, fa notare l'architetto Edgardo Cotellucci, presidente dell'associazione di promozione sociale I colori del territorio e animatore tra i più attivi del comitato cittadino per Palazzo Toppi.
«Si tratta di un immobile strutturalmente sano che manca però di un progetto d'uso», riassume Cotellucci, «la ricerca di contributi europei di natura finanziaria agevolerebbe le molte possibilità di recupero del manufatto. Nel post pandemia le strutture sociali assumeranno nuova e imprescindibile importanza, una prospettiva due anni fa impensabile e oggi di stretta contemporaneità. Il recupero dell'edificio alla vita della collettività rappresenta un'occasione imperdibile, un ripensamento da parte dell'attuale amministrazione è necessario».
«Qui dentro è passata la storia di Spoltore», tuona l'antropologa Maria Concetta Nicolaj che abita a pochi metri dal palazzo. «Qui è stata dichiarata l'Unità d'Italia, sono state fatte le rivoluzioni, costituita la Guardia nazionale. Questo è l'unico palazzo di Spoltore ad avere una torretta di difesa. Possibile che non apprezzino tutto questo? Vendere il vecchio Comune è vergognoso, è una perdita di identità!».
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