E Carota ora frena: «Non siamo un treno per i sogni personali»

15 Gennaio 2023

Il coordinatore cittadino di Fratelli d’Italia detta le regole «Valuteremo sempre i profili di quelli che vogliono entrare»

PESCARA. «FdI non diventerà un treno sul quale salgono tutti per rincorrere i propri obiettivi personali». Il coordinatore cittadino Roberto Carota guarda avanti: «Per il 2024 faremo una lista forte, vogliamo diventare il primo partito in Comune».
Si dice che il vicesindaco Gianni Santilli e il consigliere comunale Salvatore Di Pino, entrambi della Lega, potrebbero passare presto con FdI: che ne pensa?
«Che queste voci si sono rincorse anche in passato ma di ufficiale non c’è niente. Poi se qualcun altro del partito, che fa l’amministratore, sta dialogando con qualcuno per favorire delle cose, questo io non lo so. Quando le trattative saranno ufficiali, verranno fatte le opportune valutazioni per capire se il profilo di queste persone può essere accolto in Fratelli d’Italia oppure no».
Manca poco alle elezioni del 2024: FdI cosa farà?
«FdI è il primo partito in Italia e io mi auguro che diventi tale anche a Pescara. Per fare questo avremo bisogno di una lista forte, con persone che hanno rappresentanza e consenso ma non possiamo diventare un treno sul quale salgono tutti per rincorrere i propri obiettivi personali. Questo è il credo non soltanto mio ma di tutto il partito e che vale per Pescara e anche per la Regione».
La forza del partito potrebbe attrarre più di qualcuno interessato a un posto in Regione, non crede?
«Dopo l’elezione in Parlamento di Guerino Testa, è vero che potrebbe esserci bagarre per la candidatura in Regione ma la figura del consigliere regionale che sarà espressa dal collegio di Pescara deve essere per forza di chiaro riferimento del partito».
E allora non può essere uno che arriva all’ultimo momento, vero?
«Sì, questo è il mio auspicio e la pensano così anche il coordinatore provinciale Stefano Cardelli e il deputato Testa. E poi abbiamo un consigliere regionale uscente, Leonardo D’Addazio che è subentrato a Testa e che dovrebbe ricandidarsi».
FdI potrebbe ambire a indicare anche il candidato sindaco a Pescara?
«Noi sosteniamo la maggioranza in coalizione, quindi, per una scelta del genere servirebbe l’accordo di tutti ma se ci verrà chiesto di presentare una rosa di nomi, noi saremmo tranquillamente in grado di farlo».
FdI ha tre consiglieri comunali: non le pare poco per il primo partito in Italia?
«È un dato che rispecchia il risultato elettorale di 4 anni fa. Ovviamente, nella prossima tornata, vorremmo averne di più. Fare mercanzia, però, non ci è mai interessato: quando abbiamo perso due consiglieri siamo rimasti in silenzio e non abbiamo fatto campagna acquisti. La coerenza paga sempre».
Due eletti con la Lega, però, sono passati con voi.
«Abbiamo semplicemente avvicinato chi aveva sofferenze nel proprio partito e così li abbiamo tenuti in maggioranza. Abbiamo aperto la porta a Cristian Orta e Mauro Renzetti, due persone pulite: non siamo stati noi a rompere gli equilibri».
In giunta avete un assessore: è giusto così?
«Rispetto alla partenza siamo sottodimensionati perché prima ne avevamo due. Ma non abbiamo mai recriminato niente e non abbiamo chiesto di rimescolare le carte per un criterio squisitamente numerico».
E non lo farete nemmeno adesso?
«Se le cose rimarranno così come sono e il sindaco andrà avanti con la sua giunta, non saremo noi a rompere l’equilibrio. Poi, se altri partiti chiederanno di cambiare qualcosa, anche noi diremo la nostra». (p.l.)