E due mesi fa Dogali ottenne 12mila euro

L’ex consigliere Udc è stato il primo a presentare la richiesta e a farsi pagare le spese dall’ente

PESCARA. L’ex consigliere comunale dell’Udc Vincenzo Dogali ha bruciato tutti sul tempo. È stato il primo a presentare al Comune la richiesta di risarcimento delle spese legali. L’amministrazione ha già saldato il suo debito versandogli 12.909 euro, su 14.445 euro richiesti dal politico. La disavventura dell’ex consigliere cominciò nel 2009, quando venne indagato con l’accusa di corruzione nell’ambito di un’inchiesta su presunte tangenti al Comune. Il 4 maggio del 2013, Dogali venne assolto dal tribunale di Pescara dal reato a lui ascritto, «perché», scrissero i giudici nella sentenza, «il fatto non sussiste». Il procuratore della Repubblica di allora propose ricorso in Cassazione contro la sentenza del gup del tribunale di Pescara. Il 17 giugno del 2014, la Corte suprema di Cassazione rigettò l’impugnazione proposta dal pubblico ministero confermando la sentenza di primo grado del tribunale di Pescara.

Così, il 29 maggio dell’anno scorso, Dogali ha presentato richiesta di rimborso delle spese legali sostenute, pari a 14.445 euro. La richiesta, però, è rimasta inevasa sino a pochi mesi fa, quando l’Avvocatura del Comune ha consigliato all’amministrazione di procedere al pagamento. Ha ricordato, in proposito, che il risarcimento delle spese legali in favore degli amministratori comunali è sancito dalla legge.

«A seguito dell’istruttoria dell’istanza di rimborso», hanno scritto i legali dell’ente, «verificata l’insussistenza di conflitto di interessi fra l’ex consigliere e il Comune, l’Avvocatura comunale ha rideterminato la somma richiesta, riducendo la misura del rimborso delle spese legali da 14.445 a 12.909 euro, di cui 4.110 per le spese relative al procedimento penale al tribunale e in Cassazione». Così, il 21 giugno scorso, la giunta ha dato mandato agli uffici di pagare la somma stabilita. (a.ben.)

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