E per l’ex consorzio deve pagare 14mila euro

Il Tar condanna l’ente per il ritardo nell’esame del progetto. Antonelli (Fi): denuncerò i responsabili

PESCARA. La riqualificazione dell’ex consorzio agrario di via del Circuito, bocciata dal consiglio comunale nella passata consiliatura, si è trasformata in una batosta per l’ente. Il Tar, dopo aver esaminato il ricorso di Tre gemme, la società che ha presentato il progetto per la realizzazione di 4 palazzine in quell’area, ha condannato il Comune a pagare 14mila euro come risarcimento per il ritardo nella conclusione del procedimento. Un salasso per l’amministrazione comunale piena di debiti, al punto da pensare di avviare la procedura di predissesto finanziario per risanare i conti.

La decisione del Tar parte dal ricorso presentato dalla Tre gemme volto ad ottenere il risarcimento dei danni subiti a causa del ritardo con cui il Comune ha esaminato la richiesta di permesso per costruire avanzata dalla società nel 2012. «Tale istanza», ricorda il capogruppo di Forza Italia Marcello Antonelli, all’epoca assessore all’urbanistica, «era stata presentata ai sensi del cosiddetto Decreto sviluppo e sul palese ritardo del Comune, il Tar, con sentenza del 2 dicembre 2013, aveva ordinato al dirigente del Sue (Sportello unico per l’edilizia, ndr) di concludere il procedimento entro 60 giorni, cosa che avvenne nel gennaio di quest’anno». «La vicenda», sottolinea il capogruppo, «si era trascinata per oltre 10 mesi in consiglio comunale, con ben 15 sedute nel corso delle quali i rappresentanti dell’allora opposizione di centrosinistra, Del Vecchio in testa e Alessandrini come sempre a ruota, presentarono decine di pregiudiziali e sospensive per impedire all’organo di esprimersi sul progetto presentato». «Orbene», prosegue Antonelli, «il Tar ora ha condannato il Comune al pagamento di 14mila euro, tra danni e spese legali, nonostante l’Avvocatura avesse rappresentato l’assenza di colpa da parte degli uffici amministrativi che avevano da tempo predisposto tutti gli atti e che il ritardo nella conclusione del procedimento era stato in realtà determinato dall’organo politico, il consiglio comunale».

«Giova ricordare», conclude Antonelli che ora chiede a Del Vecchio e ad Alessandrini di pagare loro i danni, «i ripetuti appelli del sottoscritto, affinché il consiglio fosse messo nelle condizioni di potersi esprimere nel rispetto della legge, ma Del Vecchio & co. insistettero con lo sciagurato ostruzionismo. Mi farò parte attiva per segnalare alla Corte dei conti questo pastrocchio».(a.ben.)

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