Ecco i migranti, il sindaco: serve l’esercito

23 Settembre 2023

C’è tensione dopo l’arrivo di 36 extracomunitari. E De Luca si rivolge al prefetto: necessario assicurare controlli costanti 

MANOPPELLO. Alla fine i migranti sono arrivati nella tendopoli della Protezione civile allestita a Manoppello nelle settimane scorse, quando la struttura sollevò reazioni e polemiche smorzate con la motivazione che era stata preparata solo per farsi trovare pronti in caso di emergenze dell’ultim’ora. E l’emergenza è arrivata, creando però agitazione e timori sul territorio, tanto da indurre il sindaco Giorgio De Luca a rivolgersi al prefetto Giancarlo Di Vincenzo chiedendo controlli costanti, anche coinvolgendo l’esercito, se necessario.
A indurre il primo cittadino a intervenire, dopo che il territorio ad agosto aveva già dato prova di accoglienza, ospitando una trentina di migranti in casette con bagni e spazi comuni e con attività in cui erano impegnati, sarebbero stati alcuni episodi di questi giorni, tra cui, dicono in paese, una presunta molestia. Di qui l’intervento di De Luca, in merito all’arrivo dei nuovi migranti, 36, tutti uomini e adulti che si vanno ad aggiungere agli arrivi nei 14 Cas presenti nella provincia di Pescara e attualmente ospitati nelle dieci tende azzurre.
Scrive De Luca: «Sentite le autorità competenti e appreso dell’accresciuto numero di presenti nel Cas Colle Sant’Andrea, nonché di alcuni episodi attenzionati dalle forze dell’ordine, ho chiesto al Prefetto di disporre controlli costanti sul territorio comunale, anche ricorrendo, se necessario, all’esercito».
E ancora: «Come già detto in altre occasioni auspico, con spirito di collaborazione istituzionale e tenendo bene a mente i valori dell’accoglienza, che si trovino soluzioni alternative alle tende per ospitare i migranti, arrivati in particolare a Lampedusa nelle ultime settimane e in fuga da guerre e povertà, anche requisendo e riconvertendo strutture chiuse o in disuso».
Conclude De Luca: «Nel Cas di Manoppello ora ospitiamo diverse decine migranti, forse troppi per nostra piccola comunità che sta facendo, da tempo, la sua parte. Il Centro di accoglienza», ribadisce il primo cittadino, «non può diventare un campo profughi, per la dignità dei migranti che vi abitano e per la sicurezza dei manoppellesi». (s.d.l.)
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