Ecco il Comitato contro la Nuova Pescara: «Ha perso valore, il referendum non riproduce più la reale volontà»

Il vice presidente del movimento ‘646 per il no’, Andrea Fantauzzi, torna a ribadire la contrarietà di una buona parte dei cittadini
MONTESILVANO. «Il referendum del 2014 ha perso nel tempo qualsiasi valore». È questo il pensiero del comitato Montesilvano 646 che, da tempo si batte contro la nascita della Nuova Pescara. All’indomani della presentazione del comitato pro Nuova Pescara, nato nella città adriatica, il vice presidente del movimento opposto, Andrea Fantauzzi, torna a ribadire la contrarietà di una buona parte dei cittadini: «Se oggi è ancora caldo il dibattito sulla fusione dei tre Comuni, se dopo undici anni si avverte ancora la necessità di costituire comitati cittadini a sostegno della nascita del nuovo comune di “Pescara” allora possiamo ben sperare affinché la fusione di Pescara, Montesilvano e Spoltore non si faccia più».
Fantauzzi evidenzia che, a loro avviso, il referendum «rappresenta solo un fatto storico in quanto oggi, dopo 11 anni di tempo, non riproduce più la reale volontà dei cittadini che, da quel che appare, sono sempre più freddi e contrari al progetto di fusione», anche alla luce del fatto che «la fusione dei tre comuni è stata da sempre accompagnata dalla narrazione che essa avrebbe offerto innumerevoli vantaggi che poi, all’atto pratico, nessuno ha ben compreso quali».
Il referente del Comitato fa riferimento anche al vantaggio economico sulle abitazioni citato dal parlamentare Luciano D’Alfonso definita come «carota usata per ingolosire i cittadini». Al contrario, secondo Fantauzzi, «oggi ai cittadini dei tre Comuni viene indicata una strada che prevede l’aumento dei costi dei servizi e dei tributi locali».
Sul fronte urbanistica, dando merito a D’Alfonso per aver spostato il discorso sul tema principale del progetto di fusione, Fantauzzi aggiunge: «Andrebbe comunque corretto il termine che la identifica. Con la soppressione della parola “Nuova” e con la mancata approvazione dello statuto del nuovo comune da parte di Pescara, oggi non vi è più a parlare di fusione ma di annessione di Montesilvano e Spoltore a Pescara», con il rischio di vedere delocalizzate a Montesilvano e Spoltore le strutture che Pescara non vuole. Anche sul fronte dei finanziamenti ottenuti, il Comitato ritiene che la nuova città sarà penalizzata: «Se si vuole pensare veramente in grande allora bisogna spendere tempo e risorse sul progetto dell’area metropolitana del medio adriatico».
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