Femminicidio, Antonio Mancini non risponde alle domande del giudice: convalidato l’arresto, resta in carcere

AGGIORNAMENTO --- Tragedia di Lettomanoppello. Il 69enne, che ha sparato alla moglie Cleria Mancini, si è avvalso della facoltà di non rispondere e cambia l’avvocato
PESCARA. Si avvale della facoltà di non rispondere Antonio Mancini, il 69enne arrestato per l'omicidio della ex moglie, Cleria Mancini, 66 anni, e per il tentato omicidio del nipote 12enne, avvenuti nel pomeriggio di giovedì 9 ottobre, a Lettomanoppello, nel Pescarese. Il giudice convalida l’arresto e lo lascia in carcere.
Stamani, nel carcere di Pescara, si è svolta l'udienza di convalida, davanti al gip Francesco Marino. Mancini è stato assistito dall'avvocato d'ufficio Marcello Cordoma, a cui ora subentra l'avvocato Luca Pellegrini, nominato dal 69enne quale suo legale di fiducia. "Mancini, anche su mio consiglio, si è avvalso della facoltà di non rispondere - afferma ai giornalisti l'avvocato Cordoma, al termine dell'udienza - Ritengo sia la strada più giusta da percorrere, per non pregiudicare eventuali strategie difensive del collega che mi subentra". Mancini, sabato, nel corso di un colloquio in carcere con l'avvocato Cordoma, aveva detto che "i colpi sono partiti per sbaglio" e di "aver bevuto e di non ricordare assolutamente nulla di ciò che è accaduto". Al 69enne vengono contestati, tra gli altri, i reati di omicidio e tentato omicidio aggravati perché commessi nei confronti di un familiare, minaccia e resistenza a pubblico ufficiale.