Festival dannunziano, le carte alla procura

Il Pd denuncia: contratti anche a società dei consulenti di giunta

PESCARA. Tripli incarichi affidati a una sola persona. Assunzioni clientelari. Contratti a una società di cui risulta titolare un consulente dell'ente. C'è di tutto nel dossier che il Pd ha preparato per denunciare una serie di presunte irregolarità commesse nell'organizzazione del Festival dannunziano, l'evento culturale più importanti degli ultimi anni, in programma dal 23 al 31 di questo mese. Un evento che costerà alle casse dell'ente 233.000 euro, di cui 175.500 di spettacoli e manifestazioni.

Il Centro ha pubblicato tutti gli spettacoli con i relativi costi e oggi il Comune presenterà ufficialmente il programma. Ma sull'evento si è scatenata la polemica, accesa dal Pd. Ieri i consiglieri del Partito democratico hanno tenuto una conferenza stampa per illustrare le presunte irregolarità. Enzo Del Vecchio ha preannunciato la presentazione di un esposto in procura.  Il caso più eclatante, secondo il Pd, è quello dell'assunzione dell'attore Stefano Angelucci Marino, presidente e tesoriere dell'associazione D'Annunzio festival, nello staff del sindaco con l'incarico di supervisore del Festival per 4 mesi per una spesa di 20mila euro.

«Siamo al paradosso che il dirigente del settore cultura», ha spiegato Del Vecchio, «ha inviato una lettera all'assessore alla cultura per comunicargli di aver preso in considerazione la proposta formulata da Angelucci, in qualità di presidente dell'associazione e di averla confrontata con quella di Angelucci, neo incaricato per la supervisione del Festival». Successivamente, Angelucci sarebbe stato nominato anche Responsabile unico del procedimento per assumere un'agenzia di comunicazione da lui richiesta.

«La sua nomina come Rup», ha osservato il consigliere del Pd, «è l'ennesima illegittimità in quanto non è dipendente del Comune».  L'altro caso riguarda il giornalista Silvano Console, cui è stato stipulato, di recente, un contratto come consulente per tre assessorati, cultura, sanità e politiche sociali. La sua società, Bestservice, ha ottenuto l'incarico di proiettare due film «Cabiria» e L'innocente» per il festival, per 15mila euro.

Le critiche della consigliera del Pd Paola Marchegiani, già assessore alla cultura nella precedente amministrazione di centrosinistra, si sono concentrate sulla qualità dell'evento. «Scorrendo il programma», ha detto, «si ha l'impressione che il nome e la figura di D'Annunzio vengano strumentalizzati e usati per fini meramente propagandistici e, peggio ancora, per elargire soldi agli amici e agli amici degli amici».  Duro il giudizio anche del consigliere della Sinistra Giovanni Di Iacovo: «Ciò che mi indigna è che, avendo stanziato una somma così grande, si lasceranno senza soldi tutte le altre iniziative».

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