Fontana di piazza Salotto: «Pronta prima di Natale» 

Sopralluogo di Masci per verificare lo stato dei lavori partiti prima dell’estate «Tra pochi giorni saranno installati i tasti del pianoforte, il traguardo è vicino»

PESCARA. La fontana musicale di piazza Salotto, l’opera da 310mila euro destinata a diventare il nuovo simbolo della città, sta per essere ultimata. Lo ha rivelato ieri il sindaco al termine di un sopralluogo. «Ecco i tasti del Big piano che saranno montati ai piedi della fontana musicale di piazza Salotto», ha scritto sul suo profilo Facebook mostrando anche alcune foto, «ormai ci siamo, prima di Natale la inaugureremo, in modo da dare a quello spazio nuove suggestioni di suoni, colori e acqua».
La nuova fontana, i cui lavori per realizzarla sono partiti alcuni mesi fa, prende il posto dello sfortunato Huge wine glass (Calice di vino), l’opera realizzata dall’artista Toyo Ito, inaugurata in piazza Salotto nel dicembre 2008 e andata in frantumi dopo appena 64 giorni. Quando il Calice è stato trasferito, su indicazione dell’allora sindaco Luigi Albore Mascia, lì è stata realizzata una grande aiuola con i fiori.
La nuova fontana è stata voluta dall’attuale amministrazione comunale per far sì che nel cuore della città potesse esserci una nuova opera importante e nascondere quel vuoto nella piazza. Un’opera frutto dell’ingegno dell’artista, scultore e designer Remo Saraceni: è lui che ha creato la fontana musicale interattiva chiamata «The Big piano», destinata a diventare un’attrazione per visitatori e turisti.
In piazza Salotto, dunque, ha trovato posto il più grande pianoforte a pavimento mai creato finora, diventato celebre grazie al film «Big» con Tom Hanks.
La nuova opera di piazza Salotto ha una forma circolare con un diametro di poco superiore agli 8 metri. È stata realizzata in pietra naturale di alto pregio e consentirà ai visitatori di essere coinvolti con l’utilizzo di elementi interattivi della fontana.
Le creazioni di Remo Saraceni, che vive da lungo tempo negli Stati Uniti, hanno fatto il giro del mondo. Ma l’artista non ha mai dimenticato le radici che lo legano a Pescara.
In una recente intervista, lui stesso ha così descritto la sua visione di artista. «Io mi sono sempre considerato un futurista», ha affermato Saraceni, «ma quello che faccio oggi lo faccio soprattutto per i bambini, quelli che erediteranno il nostro oggi, la nostra storia. Riguardo al presente, non è la tecnologia a separarci, sono gli uomini che separano gli uomini. La tecnologia in realtà è una grande macchina che ci regala l’opportunità di stare ancora più vicini».