Fontanelle, la messa di don Max: "I delinquenti del quartiere sono come gli scarafaggi"

Prima messa di don Massimiliano De Luca dopo i tre attentati contro Nello Raspa: "Noi e voi fontanellesi dobbiamo aiutarci, stare vicini e proseguire questa battaglia di legalità"

PESCARA. «Si tratta di quattro delinquentelli, nulla di più. Sono come gli scarafaggi, quando se ne va la luce escono fuori. Adesso si sono accese le luci delle telecamere, dei giornalisti, e poi? Quando queste luci saranno spente, che facciamo? Torneranno fuori gli scarafaggi? A questo dobbiamo stare attenti. Noi e voi fontanellesi dobbiamo aiutarci, stare vicini e proseguire questa battaglia». Va giù duro don Massimiliano De Luca, parroco di San Pietro Martire, la chiesa di Fontanelle, rione che nelle ultime settimane ha visto ben tre episodi di violenza, atti intimidatori verso Nello Raspa, presidente dell’Associazione “Insieme per Fontanelle”. Don Max parla così alla messa domenicale.

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«A Fontanelle», prosegue, «ci sono soprattutto cose belle. Al presidente dell’associazione “Insieme per Fontanelle” ho mandato un messaggio dalla Terra Santa nel quale gli dicevo che questi atti subiti sono delle medaglie per chi si batte per il bene della società, medaglie per le quali deve andare fiero. Comprendo che la moglie sia terrorizzata, è assolutamente normale. Si tratta di un’associazione che io ho cercato di sponsorizzare il più possibile e che si sta attivando per il bene di Fontanelle tutta, non solo di via Caduti per Servizio. Bisogna darle atto che ha fatto tanto per questo territorio e ciò ha dato fastidio a qualcuno». Raspa, presente alla funzione, si augura di vedere al più presto una Fontanelle pulita e pensa quotidianamente se ritirare o meno le dimissioni.

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