Gli armatori: no al “serpentone” in mare

La marineria boccia il progetto che dovrebbe portare a largo l’inquinamento del fiume, perplessi invece gli ambientalisti

PESCARA. «Un palliativo». «Una soluzione tampone». «Un tentativo di eliminare i sintomi, ma non il problema». Sono questi i giudizi che gli ambientalisti danno al progetto del “serpentone”, presentato sabato scorso dalla Regione e dal Comune come soluzione temporanea per tentare di salvare la prossima stagione estiva ormai alle porte. Il Wwf e il Forum dei movimenti per l’acqua hanno accolto la proposta con forti perplessità.

«Per l’ennesima volta», ha detto il presidente regionale del Wwf Luciano Di Tizio, «si spendono tanti soldi per cancellare i sintomi, ma non si elimina il problema». Secondo il responsabile dell’associazione ambientalista, l’acqua sporca del fiume verrà trasportata al di là della diga foranea, ma così il problema dell’inquinamento non verrà risolto. «Si tratta di una soluzione temporanea che lascia il tempo che trova», ha affermato, «sono soldi spesi inutilmente e il problema inquinamento del mare non viene risolto».

Gli ha fatto eco il vice presidente nazionale del Wwf Dante Caserta: «Mi sembra evidente che l’opera andrà ad incidere sui sintomi e non sui problemi reali».

Sulla stessa linea anche l’esponente del Forum dei movimenti dell’acqua Augusto De Sanctis. «Mi sembra un tentativo piuttosto costoso per cercare di salvare la stagione balneare», ha osservato, «è un palliativo e persino gli esperti sono molto scettici sui risultati che potrà portare un’opera del genere». «Tuttavia», ha continuato De Sanctis, «nella disperazione, una piccola speranza può andare bene. Questo è il risultato di anni e anni di inerzia anche da parte della comunità. Io, comunque sono molto scettico in merito ai risultati di questa opera». Gli ambientalisti puntano su una soluzione definitiva intervenendo alle origini dell’inquinamento, cioè sulle decine di scarichi abusivi che sversano quotidianamente nel fiume.

Bisogna ricordare, in proposito, che il 12 marzo scorso il Forum insieme ad altre associazioni è sceso in piazza per chiedere mare e fiumi puliti. «La situazione di Pescara», aveva scritto in quell’occasione il Forum dell’acqua, «è esplosa,con il fiume che è ricettacolo di decine e decine di scarichi non trattati o trattati male, siano essi abusivi oppure di impianti più o meno autorizzati».

A detta del Forum, questa sarebbe solo «la punta dell’iceberg, visto che il 70 per cento dei corsi d’acqua abruzzesi non rispetta la qualità imposta dalla Direttiva comunitaria acque».

Per questo l’associazione continua a suggerire come possibili soluzioni un programma straordinario di bonifica e controllo delle aree golenali, lo stop a nuove captazioni, la pubblicazione delle sanzioni comminate e delle varie autorizzazioni degli impianti.

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