Gli artigiani: «La ricetta anticrisi? Tasse meno care e più sicurezza» 

Le proposte del direttore della Cna Salce per rivitalizzare l’economia di negozianti e bottegai «Spariti i grossisti di Porta Nuova e le attività di viale Bovio: gli eventi da soli non risolvono le criticità» 

PESCARA. Gli eventi e le manifestazioni «non risolvono la crisi che attanaglia il commercio se prima non si abbassano tasse e balzelli legati alle attività, se non si investe sulla sicurezza, se non si decurtano gli affitti stellari dei locali».
Dopo le proposte anticrisi avanzate ieri dei negozianti del centro, («eventi tutto l’anno e negozi aperti fino a tarda sera») interviene Carmine Salce, direttore provinciale di Cna (Confederazione nazionale dell'artigianato e della piccola e media impresa) che fornisce la sua “ricetta” per rivitalizzare un settore che langue da anni.
Salce sottolinea il fatto che «ci sono troppe saracinesche abbassate, tra bottegai ed esercenti, che pagano tutti le stesse tasse e hanno tutti gli stessi problemi tra emergenze legate al caro affitti, alla sicurezza, alle imposte onerose».
Ma il commercio in difficoltà non è solo a Pescara centro.
Ricorda, il direttore di Cna (450 iscritti a Pescara, 500 soci a livello provinciale, 9000 soci in Abruzzo) i tempi d’oro di Porta Nuova, «quando via D’Annunzio e via Marconi pullulavano di grossisti che oggi non ci sono più». Riflette sulla zona nord «viale Bovio, piazza Duca degli Abruzzi, di cui non si parla mai, ma nel tempo si è spopolata di attività». E tira le somme: «Va bene puntare sul centro cittadino, ma non possiamo lasciare indietro il commercio delle periferie che è una ricchezza, ma bisogna pensare anche agli sviluppi futuri». «Occorre», scandisce Salce, «elaborare una “strategia dell’attenzione” verso le attività commerciali e artigianali della città, che coniughi riduzione delle imposte locali, sviluppo dei servizi, sicurezza e lotta al degrado».
«La nostra idea», precisa il direttore dell’associazione di categoria che oggi parteciperà in Comune all’incontro voluto dall’assessore al Commercio Alfredo Cremonese per fare il punto della situazione, «è creare situazioni di vantaggio che possano coinvolgere le diverse parti protagoniste. Penso ad esempio ad una politica di sconti delle imposte comunali sui diversi servizi che possa coinvolgere proprietari di immobili commerciali, esercenti e Comune: una riduzione della tassazione locale a carico dei proprietari che si impegnassero ad affittare a prezzi concordati, ad esempio, li favorirebbe; ma con loro favorirebbe anche gli affittuari, che spesso non riescono a far fronte a canoni troppo esosi e si vedono costretti a chiudere. Si aiuterebbe così il recupero di vaste aree cittadine dove le saracinesche sono abbassate a ritrovare vitalità e decoro, luce, pubblico. Ed accrescerebbe oltretutto la base imponibile, a tutto vantaggio delle cassa del Comune».
Cna esprime la sua opinione anche in merito alle modifiche alla viabilità annunciate dal Comune su viale Marconi: «Se in una via si cancellano i parcheggi», analizza Salce, «chi ha una attività in quella zona deve poter in parte “monetizzare” il sacrificio. Non si possono perdere risorse destinate a migliorare la viabilità. Soprattutto in una città in cui lo sviluppo della mobilità sostenibile e del trasporto pubblico sono ancora troppo limitati, ci sono poche corsie preferenziali e poche piste ciclabili. Ma anche in questi casi si potrebbero pensare politiche di riduzione delle tasse locali, in modo da ripartire i sacrifici che derivano dalla perdita di posti auto», 96 in questo caso.