Gtm ai sindacati: no agli aumenti

L’azienda di trasporto boccia le richieste di alcune sigle in stato di agitazione

PESCARA. «In tale momento l’imminente processo di fusione tra le aziende regionali di trasporto pubblico e la necessità di contenere i costi del personale, rendono non accoglibile talune istanze sindacali che prevedono cospicui incrementi di costi e ulteriori irrigidimenti dell’organizzazione del lavoro, senza apportare alcun beneficio in termini di efficienza». La Gtm, di cui è presidente Michele Russo, risponde così alle richieste avanzate dai sindacati.

«Come è noto», dice una nota dell’azienda, «da diverse settimane è in atto un’azione di protesta da parte di alcune sigle sindacali, relativamente a rivendicazioni riguardanti l’organizzazione del lavoro del personale di guida, che hanno comportato la proclamazione di uno stato di agitazione, con conseguente disservizio e disagi all’utenza, mentre, con altre organizzazioni sindacali, è in atto un confronto costruttivo, seppur serrato, sulle stesse problematiche».

«In questo contesto», prosegue la nota, «i vertici aziendali si sono adoperati per ricercare una soluzione condivisa, finalizzata a contemperare l’esigenza di garantire corrette relazioni industriali, regolarità nel servizio e/o evitare un ulteriore aggravio di costi non sostenuti da oggettivi recuperi di produttività. Nell’attesa, la struttura dell’esercizio, su esplicite indicazioni aziendali, ha provveduto a proporre una nuova articolazione dei turni di servizio, inviata alle organizzazioni sindacali riguardanti, in particolar modo, la prestazione lavorativa del personale impegnato sui collegamenti dell’autolinea Penne-Pescara». «Tali turni», conclude la Gtm, «sono basati sulla volontarietà e prevedono incrementi retributivi legati, però, ad effettivi incrementi di produttività. Al di là del progetto di fusione in atto, l’attuale politica improntata al contenimento dei costi non consente di sostenere nuove spese non legate ad oggettivi incrementi di produttività».

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