«I rimborsi dei viaggi non si toccano» Bocciata la proposta di Di Mattia

Petrocco (Pdl) Allora tagliamo la testa al toro ed eliminiamo anche i gettoni di presenza.

PESCARA. «Ah, se tutti vivessero a Vienna. Strano, però, che a segnalare i regali natalizi di 6.547 tra gemelli d’argento, agende e penne fatti dalla Provincia agli amministratori, sia stato proprio io che sto lontano. Questo è il mio messaggio a Testa: a coglierlo nel sacco è stato il consigliere da Vienna». Attilio Di Mattia è tra i più giovani consiglieri della Provincia di Pescara. Ha 33 anni, è nato a Montesilvano, e risiede a Vienna dove fa l’analista finanziario per il governo austriaco. Appartiene all’Italia dei valori e, da dipietrista, batte sulla «casta e sugli sprechi degli enti pubblici: sono i temi alla base del mio impegno». E, mentre parla al telefono da Vienna, continua a fare autoironia: «Ah, se tutti vivessero qui».

LA PROPOSTA
Cos’è successo? Di Mattia ha denunciato lo sperpero dell’amministrazione e, a lui, ha risposto il presidente Guerino Testa tirando in ballo i numeri dei rimborsi spese di assessori e consiglieri. «L’amministrazione ha versato 1.275 euro di rimborsi a Di Mattia, ma lui non partecipa mai alle sedute del consiglio», ha precisato Testta.
«Il mio rimborso costa alla Provincia 250 euro al mese», ha risposto Di Mattia, «una cifra minima rispetto ai 50 mila euro per i consiglieri e gli 80 mila euro per gli assessori. Ma ho una proposta: aboliamo il rimborso dei viaggi per tutti i consiglieri e rendiamo possibile la partecipazione al consiglio con una webcam».

CORO DI NO Di Mattia che, per partecipare alle commissioni prende l’aereo da Vienna, ha avuto un rimborso spese, per il mese di novembre, di 572 euro. Curiosamente meno di altri consiglieri che abitano in Abruzzo. E proprio loro hanno accettato di rispondere alla proposta dell’analista ma con un coro di no.
Roberto Pasquali, consigliere provinciale Pdl e vice presidente del consiglio viene da Penne e, nel mese di novembre, ha ricevuto un rimborso di 940 euro. «E’ una cifra inesatta», spiega, «perché nei tre mesi precedenti non avevo chiesto rimborsi e così ho ricevuto gli arretrati. Sono in Provincia ogni giorno, dalla mattina alla sera, e quindi assolutamento no: se il rimborso è previsto per legge, mi sembra giusto che venga rispettato». La legge stabilisce che le spese sostenute dai politici per partecipare alle sedute di consiglio o commissione debbano essere a carico dell’ente.

La spesa viene calcolata in base al tariffario dell’Aci e tiene presente di alcuni parametri come, ad esempio, la cilindrata della macchina. «Per me il rimborso è indispensabile», dice il consigliere Gabriele Santucci che vive a Civitella Casanova.
«Eventualmente, discuterei sui gettoni di presenza». Antonello Linari, capogruppo Pd, ne fa una questione di visione della politica. «Faccio l’amministratore pensando al territorio e ai cittadini. Questa è la mia idea, una politica che non si può fare via internet. Se c’è una legge sui rimborsi, è giusto rispettarla. Comunque, la cifra del rimborso di novembre, se è di 485 euro, è perché comprende delle mensilità arretrate. Solitamente è sui 200 euro».

Camillo Sborgia parte da Cepagatti per raggiungere Pescara. «Il rimborso si potrebbe anche eliminare, ma io non guadagno 7 mila euro al mese come Di Mattia, sono un dipendente pubblico: e perché non mi dovrebbe essere concessa l’opportunità di fare politica?».
Risposta negativa alla proposta di abolire il rimborso, anche dal sindaco di Alanno Enisio
Tocco
: «Un costo della politica non è mai eccessivo se il proprio compito viene svolto seriamente». Il suo rimborso di novembre è arrivato a 400 euro anche perché, aggiunge, «ho fatto vari sopralluoghi».

ASSENTEISMO Il presidente Testa giudica la querelle sui rimborsi «una sterile polemica» e ribadisce che il consigliere Idv «non viene mai alle commissioni».
Ma l’analista lancia la sua requisitoria anche sulle commissioni: «Antonella Allegrino ha fatto mettere a verbale che spesso le commissioni sono inefficienti. Le uniche propedeutiche al consiglio sono quelle al bilancio e alla viabilità. E quando è importante io partecipo».
Il consigliere Lucio Petrocco che abita a Civitaquana è il secondo rimborsato più caro. «Perché non tagliare la testa al toro? Eliminiamo anche il gettone di presenza», dice. La preoccupazione di Antonio Di Marco, sindaco di Abbateggio, «è che i consiglieri ci siano sempre»; Antonio Castricone dice: «Sono disponibile a parlarne» mentre Andrea Di Meo, sindaco di Serramocancesa, chiosa: «Quisquilie».