Partono gli avvisi di accertamento per 4 mila famiglie che sono risultate non in regola

Ici, multe di mille euro agli evasori

False dichiarazioni per non pagare, il Comune invia le sanzioni

PESCARA. Rischiano di pagare più di mille euro a testa, per ogni anno evaso, le famiglie che hanno presentato false dichiarazioni in Comune per non pagare l'Ici. Si tratta di oltre 4mila contribuenti scovati grazie al lavoro dell'Ufficio tributi dell'ente, guidato dall'assessore Massimo Filippello e dal dirigente Marco Scorrano, che sta conducendo da mesi una campagna senza sosta per combattere l'evasione. Ora, i tecnici stanno cominciando ad inviare gli avvisi di accertamento a quei contribuenti, proprietari di due case, che sono ricorsi a scissioni fittizie dei nuclei familiari, cioè quando uno dei due coniugi, regolarmente sposato, stabilisce la propria residenza un un secondo appartamento, dichiarandolo come prima abitazione per non pagare l'imposta.

Per questi contribuenti si profila una stangata, perché oltre al pagamento del tributo evaso, saranno chiamati a pagare anche le sanzioni per omesso versamento e infedele dichiarazione.
Facciamo un esempio di un'abitazione classificata al catasto A/2, con una rendita catastale di 670 euro. L'imposta dovuta per una seconda abitazione, cui si applica l'aliquota del 7 per mille, ammonta a 492,45 euro. A questa cifra si deve aggiungere la sanzione per omesso versamento, il 30 per cento dell'imposta, pari a 147,73 euro. C'è poi la sanzione per infedele dichiarazione che è attualmente il 50 per cento dell'imposta, ma dal primo luglio salirà al 100 per cento. In pratica, 246,22 euro, oppure dal primo luglio 492,45 euro. Fino al 30 giugno la spesa sarà di 886,40 euro. Dal primo luglio, di 1.132,63 euro. Si deve poi sommare l'1,5 per cento di interesse annuo.

I contribuenti hanno tuttavia la possibilità di ricorrere al ravvedimento operoso, cioè a una sorta di autodenuncia, che consente di abbattere la sanzione per omesso versamento a un ottavo. In questo caso, si pagheranno 18,46 euro, contro 147,73.

«Il ravvedimento operoso», spiegano i tecnici dell'ente, «consiste nella possibilità di regolarizzare spontaneamente le omissioni e le irregolarità commesse, mediante il pagamento di sanzioni notevolmente ridotte».

Dagli accertamenti effettuati finora è emerso che il fenomeno delle scissioni fittizie dei nuclei familiari è molto diffuso. Dal 2008, tra l'altro, è entrato in vigore il nuovo regime dell'Ici che prevede l'esenzione totale per tutti i possessori di prime abitazioni. In pratica, chi ha stabilito la propria residenza in un secondo appartamento, dichiarandolo come prima abitazione, è riuscito a non pagare l'imposta. In realtà, due recenti sentenze della Corte di Cassazione hanno stabilito che per prima abitazione si intende solo quella in cui dimora il nucleo familiare con eventuali figli a carico. La seconda, è giudicata a tutti gli effetti seconda casa e l'Ici deve essere pagata con l'aliquota massima del 7 per mille.

© RIPRODUZIONE RISERVATA