Il centrosinistra dà una mano a Mascia

Maggioranza senza numeri, l'opposizione vota il regolamento sulle licenze commerciali

PESCARA. «Ho una maggioranza solida e compatta», ha detto Mascia dopo il consiglio. Ma se ieri non ci fosse stato l'appoggio del centrosinistra, il regolamento che liberalizza le licenze commerciali non sarebbe passato. L'opposizione ha fatto da stampella al centrodestra.

Un accordo tra le due coalizioni sulle modifiche da apportare al testo della delibera, raggiunto durante la precedente seduta di lunedì scorso, si è rivelato la ciambella di salvataggio per l'amministrazione comunale.  La maggioranza, ieri mattina in aula, non aveva i numeri sufficienti per approvare il regolamento. Servivano 21 consiglieri presenti, ma ce n'erano solo 17. Esclusi i catoniani e la Lista Teodoro, considerati ormai al di fuori della coalizione.

Tanto è vero che non hanno partecipato al voto. Qualche assenza era giustificata, come quella di Carlo Masci (Pescara futura), a Roma per impegni istituzionali in qualità di assessore regionale. Sta di fatto che l'opposizione avrebbe potuto approfittarne per far andare sotto il centrodestra, ma non lo ha fatto.

Il sindaco Luigi Albore Mascia ha chiesto il rispetto di quel patto, ricordando al centrosinistra che la maggioranza sarebbe stata in grado di approvare il documento lunedì notte, ma poi ha deciso di rimandare il voto a ieri, perché in aula mancavano i consiglieri di opposizione. Così, dopo una breve riunione, il centrosinistra ha deciso di rispettare l'accordo e il regolamento è passato con 27 sì, di centrodestra e centrosinistra. Hanno votato a favore anche l'Idv e la Sinistra, mentre il Pd si è diviso tra favorevoli, astenuti e non votanti. 

Ma l'approvazione della delibera è stata incerta fino all'ultimo. La seduta si è aperta con un duro attacco a Massimiliano Pignoli, consigliere della Lista Teodoro, accusato dal Pd di fare ostruzionismo in aula solo per avere un posto di lavoro alla Provincia. «Il posto che il presidente Testa mi aveva assegnato in Provincia e che poi mi ha tolto era frutto di una scommessa», ha replicato Pignoli. «Ho il disgusto quando vedo giochetti del genere in consiglio che non sono degni di questo Comune», ha osservato il consigliere della Sinistra Giovanni Di Iacovo.

La seduta è stata poi interrotta per consentire al centrosinistra di riunirsi e decidere la posizione da prendere in aula al momento del voto. La riunione è avvenuta nella stanza del Pd ed era presente anche Adele Caroli, consigliera del gruppo dei catoniani Democrazia per le autonomie. Al termine, la decisione di aiutare il centrodestra. «Siamo gentiluomini e rispetteremo il patto», ha rivelato Enzo Del Vecchio (Pd). 

Soddisfatto Albore Mascia: «Si è aperta una stagione nuova, il centrosinistra ha dimostrato senso di responsabilità». Duro, invece, il monito lanciato contro catoniani e Lista Teodoro. «Vado avanti con i miei 22 consiglieri della maggioranza», ha avvertito, «chi ostacola l'azione amministrativa sistematicamente viene mandato all'opposizione dalla città, che non ha più tempo per i balletti della politica».

L'idillio tra le due coalizioni, però, è durato poco. Al termine della seduta, durante la discussione della valanga di ordini del giorno presentati da Pignoli, si è assistito a una lite tra Lorenzo Sospiri (Pdl) e l'opposizione per un'incomprensione. «Oggi vi abbiamo aiutato. Ora l'opposizione tornerà a fare l'opposizione», ha urlato Moreno Di Pietrantonio (Pd) a Sospiri.

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