Il Comitato cittadino attacca Tua e Comune: «Strada parco ecco le criticità mai risolte»

1 Giugno 2025

Di Marco del Pd: «Bisogna rimettere le linee bus». Il Comitato Strada parco Bene comune, promotore del ricorso al Tar, si chiede invece perché Tua abbia presentato appello per il ripristino delle corse dei bus elettrici, «mentre punta con determinazione a instradare il filobus a fine anno» 

PESCARA. Da un lato c’è la Tua che, dopo la sospensione imposta dai giudici di Tar e del Consiglio di Stato al passaggio dei mezzi elettrici sulla strada parco, ha ripreso con le prove del filobus sull’ex tracciato ferroviario tra Pescara e Montesilvano, annunciando la sua entrata in funzione entro la fine dell’anno. Dall’altro c’è il Comune di Pescara, che intanto ha avviato l’iter per la richiesta di un nuovo finanziamento al ministero delle Infrastrutture per realizzare il secondo e il terzo lotto del sistema Brt, trasporto rapido di massa, verso l’aeroporto e verso Francavilla, privilegiando i bus elettrici e non il filobus. E inevitabilmente scoppiano le polemiche su uno dei temi più caldi di questa primavera adriatica da parte di chi lamenta il fatto che la mano destra non sappia cosa fa la sinistra. A cominciare proprio dal Comitato Strada parco Bene comune, promotore del ricorso al Tar, che si chiede perché Tua abbia presentato appello al Consiglio di Stato per il ripristino delle corse dei bus elettrici, «mentre punta con determinazione a instradare il filobus a fine anno».

Un’ulteriore occasione, per il presidente Ivano Angiolelli, di criticare l’iniziativa su tutta la linea: «Il collaudo in fieri valuterà tutte le criticità irrisolte di un impianto non ancora operativo giacché inadeguato al regolare esercizio», commenta. «Come possano conciliarsi un primo lotto basato sul sistema filoviario Trm con gli altri due in modalità Brt (Busvia), lo sapranno solo Tua e Comune di Pescara in corrispondenza di amorosi sensi. Un sodalizio rocambolesco, interrotto bruscamente dalla giustizia amministrativa lungimirante».

Ma il Comitato non è l’unico a intervenire: «Quatto quatto, proprio mentre Tua a beneficio degli allocchi fa prove del filobus sulla cosiddetta strada parco, il Comune di Pescara fa le scarpe proprio alla filovia», commenta l’ambientalista Augusto De Sanctis. «Sì, gli strenui fautori in pubblico dei grandi benefici della filovia in un documento ufficiale esplosivo, volto a recuperare finanziamenti per le tratte due e tre, la bocciano senza appello e puntano solo sui bus elettrici rottamando un progetto che per trenta anni ci ha diviso in discussioni infinite, dando finalmente ragione a chi le carte se le era lette a suo tempo sollevando i problemi che poi puntualmente si sono verificati, fallimenti compresi». De Sanctis rimane dell’idea di «spostare tutto sulla riviera o di fare una circolare per i bus elettrici con un senso sulla riviera e uno sulla strada parco».

Il consigliere regionale Antonio Di Marco (Pd) dice: «Dopo le gravi criticità generate dall’attivazione e dalla successiva sospensione della linea Verde, serve un intervento tempestivo e responsabile. Per questo ho depositato una risoluzione in consiglio regionale che impegna il presidente Marsilio e la giunta a ripristinare le corse originarie tra Pescara e Montesilvano, quelle antecedenti alla linea Verde, appositamente tagliate per dare al nuovo vettore i numeri straordinari vantati dalla destra. Ai cittadini bisogna garantire un servizio regolare, sicuro e rispettoso soprattutto della normativa vigente». Con la risoluzione, Di Marco chiede, tra le altre cose, il ripristino delle corse attive prima del lancio della linea Verde, il rimborso dei titoli di viaggio acquistati dagli utenti e una nuova programmazione dei trasporti, condivisa con territori, addetti ai lavori e parti sociali, prima dell’attivazione di qualsiasi nuovo servizio.