Il Comune: c’è la crisi, niente luminarie

L’amministrazione acquisterà solo un albero di Natale per piazza Salotto, scoppia la polemica

PESCARA. La crisi economica colpisce anche gli addobbi natalizi. L’amministrazione comunale ha deciso, per quest’anno, di non installare le luminarie. Fornirà solo l’energia elettrica ai commercianti e alle associazioni di via che vogliono autofinanziarsi le tradizionali luci natalizie.

Lo ha annunciato ieri l’assessore al commercio Gianni Santilli. «Purtroppo», ha affermato, «la scelta è stata dettata dalla necessità e dall’obbligo di sobrietà imposti dai tempi difficili che stiamo vivendo, con i tagli operati dal governo che ha obbligato le amministrazioni locali a fare delle scelte rigorose nella gestione delle proprie risorse economiche».

Così, quest’anno le strade della città rimarranno spente. A meno che i negozianti non decidano di installare le luminarie con i loro soldi. «Per ora», ha rivelato Santilli, «hanno già effettuato tale scelta i commercianti di via Roma, via Trento, via Piave, via Battisti, via Venezia e un tratto di via Firenze». Non ci saranno nemmeno gli alberi di Natale, installati negli anni passati nelle zone strategiche della città. Forse, ne comparirà uno solo in piazza Salotto. «L’amministrazione comunale», ha fatto notare Santilli, «ha scelto di ridurre l’Imu, tra le più basse d’Italia sulle abitazioni principali, con una serie di agevolazioni sugli altri immobili e ha scelto di confermare tutti gli investimenti previsti sul sociale per una politica a favore delle famiglie e dei ceti meno abbienti, affinché sia un vero Natale per tutti».

Ma l’austerity per il Natale non ha convinto l’opposizione. Il vice capogruppo del Pd Enzo Del Vecchio ha scritto una lettera aperta al sindaco Luigi Albore Mascia per criticare la decisione della sua amministrazione di non installare le luminarie. «Egregio signor sindaco», ha scritto Del Vecchio, «la tradizionale accensione delle luci natalizie dell’8 dicembre, che la vide in grande spolvero l’anno scorso financo con l’accompagnamento di una banda musicale, rischia di rimanere un lontano ricordo. Ciò rischia di rappresentare un colpo durissimo per le nostre attività commerciali che pure dovranno faticare non poco: per un verso, per pagare l’enorme tassa dell’Imu e, per l’altro verso, per inventarsi l’impossibile per attrarre le famiglie anche loro gravate dalla stessa disgrazia. Un autentico capolavoro». «In questa catastrofica situazione», ha continuato, «mi permetto di avanzarle due proposte. Primo, revochi con immediatezza quella abnorme e irresponsabile delibera che riduce il canone di Pescara parcheggi. Secondo, valuti l’opportunità di avvalersi di privati cittadini per risolvere questioni che, allo stato attuale, non sembrano alla portata sua e della sua amministrazione».

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