Il Comune rimborsa le spese legali a dirigenti e amministratori assolti

È già partita la corsa per ottenere la restituzione delle somme versate per i procedimenti penali L’ex direttore Dandolo ottiene 21mila euro, ma ora sono in arrivo le fatture di D’Alfonso e Dezio

PESCARA. Il risanamento dei conti, avviato dal Comune nei mesi scorsi, rischia di essere compromesso di fronte a una mole di richieste di rimborso che giungeranno da ex amministratori e dirigenti. Tutti quei politici ed ex dipendenti dell’ente finiti nella bufera delle grandi inchieste giudiziarie, tra il 2009 e il 2013, e usciti assolti con formula piena, hanno la possibilità di richiedere i rimborsi delle spese legali sostenute per l’assistenza in giudizio. Le prime richieste sono già partite. Una è dell’ex direttore generale Antonio Dandolo, fresco di nomina alla Corte dei conti regionale, che otterrà dall’ente 21.686 euro. Un’altra richiesta dovrebbe essere quella dell’ex direttore d’area dell’ente Luciano Di Biase, cui verrà assegnata la somma di 14.671 euro. Totale, oltre 36mila euro. Ma ne arriveranno sicuramente altre, quasi certamente anche quelle dell’ex sindaco Luciano D’Alfonso, attuale presidente della Regione e dell’ex dirigente, ora vice segretario generale Guido Dezio.

Insomma questa storia rischia di trasformarsi per il Comune, già in difficoltà economiche, in una batosta. Secondo alcune stime, se tutti gli amministratori dovessero richiedere i rimborsi, l’ente si troverebbe a dover pagare centinaia di migliaia di euro. Per quanto riguarda i dipendenti e gli ex dipendenti, i rimborsi delle spese legali sarebbero previsti negli stessi contratti collettivi di lavoro. Diversa è invece la situazione per i politici. Sindaco, assessori e consiglieri, grazie ad un emendamento inserito all’ultimo momento in una legge approvata dal Parlamento in agosto, possono di nuovo usufruire di questo privilegio, che era stato cancellato a marzo da una sentenza della Cassazione. Sono numerosi gli amministratori e i dirigenti dell’ente coinvolti nei maxi processi e poi assolti con formula piena. Oltre a Dandolo e a Di Biase, nell’elenco figurano, tanto per citarne alcuni, il dirigente Marco Molisani, gli ex direttori d’area Giampiero Leombroni e Vincenzo Cirone, il dirigente Pierpaolo Pescara, il capogruppo Pd, allora portavoce dell’ex sindaco D’Alfonso, Marco Presutti e lo stesso D’Alfonso.

Intanto, la giunta ha già dato via libera ai primi rimborsi. Il 17 dicembre scorso, è stato dato via libera al pagamento di 14.671 euro. Nel provvedimento non c’è il nome per esteso, ma solo le iniziali l’ingegner L.D.B. che dovrebbero essere quelle di Luciano Di Biase, ex direttore d’area del Comune, coinvolto nell’inchiesta per presunte irregolarità nell’appalto per le aree di risulta aggiudicato all’epoca all’imprenditore Carlo Toto. L’ingegnere è stato assolto con sentenza di non luogo a procedere perché il fatto non sussiste. Per la verità, la richiesta per le spese sostenute nel procedimento legale ammontava a 22.651 euro.

Coinvolto nello stesso procedimento giudiziario anche Dandolo, difeso dall’avvocato Ugo Di Silvestre. Ma l’ex direttore generale è stato assolto per non aver commesso il fatto per alcuni capi d’imputazione e perché il fatto non sussiste per altri. Dandolo aveva richiesto 27.289 euro, ma l’Avvocatura gli ha accordato un rimborso di 21.686 euro.

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