IL GOVERNO OSTAGGIO DEI CAPRICCI DI SILVIO
Ci voleva un premier del Pd per riuscire a far rispettare una promessa a Berlusconi. Abolizione dell'Imu? Quasi fatto... La rata di giugno, almeno sulla prima casa, slitta a settembre. Poi si vedrà. Gioisce Angelino Alfano, vicepremier in nome e per conto del Principale. E con lui milioni di italiani. Di destra o di sinistra poco importa. Pecunia non olet.
Due mesi e mezzo dopo le elezioni e tanti dibattiti estenuanti, qualcosa di percettibilmente concreto. Il rinvio del pagamento della tassa più odiata dagli italiani non rimetterà certo in moto l’economia, ma almeno dà un po’ di ossigeno alle famiglie. Il Pdl incassa consensi consapevole della memoria corta degli italiani: l’Imu fu inventata dal trio Berlusconi-Tremonti-Bossi anche se toccò a Monti applicarla con un anno di anticipo. E a Enrico Letta il compito di “congelarla”. Come in un surreale gioco del Monòpoli siamo ritornati al punto di partenza.
Intanto il danno collaterale provocato è enorme. Il mercato dell’edilizia è crollato. Chiunque stia provando a vendere casa (tanti) o sperando di acquistarne una (pochi), se ne rende conto. Secondo uno studio citato ieri su “La Stampa” di Torino da Luca Ricolfi, il valore medio delle abitazioni è calato dell’8 per cento tra il 2011 e il 2012. In concreto significa che «per raccogliere 15 miliardi di tasse per se stessa, la Pubblica amministrazione ha bruciato almeno 400 miliardi di ricchezza dei cittadini», ha sottoilineato Ricolfi. Con una maggiore svalutazione subita dalle abitazioni più popolari, dunque con una penalizzazione superiore per i ceti meno agiati rispetto ai ricchi possessori di abitazioni di lusso. Una doppia ingiustizia.
E ora? L’improbabile maggioranza di governo continua a essere ostaggio delle pruriginose vicende giudiziarie del Cavaliere. Insieme al rifinanziamento per un miliardo della cassa integrazione e alla proroga dei contratti dei precari della Pubblica amministrazione, abbiamo appreso ieri altre confortanti informazioni circa la vivace vocazione d’artista dell’ex consigliera regionale lombarda Nicole Minetti: insuperabile suorina sexy alla lap dance, come l’ha raccontata in aula Ruby. Berlusconi teme l’avvicinarsi della sentenza, prevista per fine giugno. Far saltare tutto e subito o continuare nella finzione dello statista preoccupato per la nazione?
I sondaggi, per quel che valgono, sono favorevoli al Cavaliere. Secondo Swg il Pdl è di nuovo primo partito con il 27,4 per cento mentre il Pd è al 24 e il Movimento 5 Stelle al 21,8. Mentre il gradimento del governo Letta è appena al 34%, dieci punti sotto un’analoga rilevazione effettuata il 3 maggio sempre per la trasmissione Agorà di Rai3. L’uomo di Arcore appare dunque intramontabile, in un paese al tramonto.
Appena appena scalfito dalle recenti condanne. L’istituto demoscopico Swg di Trieste rileva una spaccatura nell’opinione pubblica: il 38 per cento degli intervistati ritiene che i magistrati vogliano “fare fuori” politicamente Berlusconi, mentre il 47% pensa che sia un’affermazione falsa. Insomma quando si parla di Lui, la legge non è uguale per tutti. Perché l’Italia non è un paese normale. Purtroppo. Non è normale la destra senza regole. Non è normale l’antagonismo parolaio grillino. Non è normale l’inconcludenza della sinistra. Fino a quando potremo resistere?
Luigi Vicinanza
@VicinanzaL
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