Il Pescara cede a Siena. Biancazzurri sconfitti 2-1

14 Gennaio 2011

Dopo il successo in casa col Cittadella, i biancazzurri affrontano la difficile trasferta con il Siena

SIENA. Al Pescara l’onore delle armi, al Siena la decima vittoria casalinga che lo proietta in vetta alla classifica in attesa delle gare di oggi. Tanta roba la squadra bianconera, a tal punto da spezzare la serie positiva (sei gare) dei biancazzurri.

Che hanno coltivato la speranza di lasciare indenni il Franchi fino a un quarto d’ora dalla fine. L’anticipo della prima giornata di ritorno è stato deciso da un guizzo di Franco Brienza, proprio il sogno proibito del mercato biancazzurro in estate. L’attaccante ex Reggina ha approfittato di un errore di Mengoni e ha prima dribblato e poi infilato Pinna.

Il Pescara ha ceduto nell’ultimo quarto d’ora: prima l’espulsione di Tognozzi, al 28’, e poi la rete di Brienza. Due episodi che hanno vanificato la prestazione di una squadra non bella, ma arcigna. Protagonista di un’altra prova di personalità su un campo in cui l’ultima squadra che è riuscita a vincere è stata l’Inter di Mourinho. Ha retto l’urto di un Siena dall’enorme potenziale offensivo.

Conte ha iniziato con quattro punte e cammin facendo ne ha gettati nella mischia altri tre. Alla fine ha trovato il guizzo di Brienza che ha piegato le gambe di un Pescara ordinato e capace di tenere botta alle folate offensive dei bianconeri. L’ordine tattico e la personalità dei biancazzurri contro le qualità tecniche degli attaccanti senesi, è questo il tema di una gara godibile, intensa sul piano agonistico.

Il Pescara l’ha iniziata bene, rendendosi pericoloso subito con Sansovini, ma è capitolato alla prima incursione del Siena: il destro di Francesco Bolzoni dal limite, al secondo gol stagionale, non ha perdonato Pinna. Il Pescara ha faticato a riprendersi, per qualche minuto è sembrato un pugile alle corde. Ma è rimasto in piedi. Ha stretto i denti, ha tenuto bene il campo, nonostante lì davanti gli attaccanti abbiano fatto poco.

Ha aspettato il momento propizio per colpire e al 38’ il capitano Samuele Olivi ha trovato il pareggio di testa su un angolo di Bonanni. Il gol dell’1-1 ha ridato fiato al Pescara e ha innervosito il Siena. Tanto che all’inizio del secondo tempo i biancazzurri sono apparsi anche più brillanti sul piano del gioco senza però fare male in attacco. Anche perché Bonanni, che di solito è il valore aggiunto, è in serata no.


Il Siena ha attaccato sfruttando i guizzi dei singoli, sul piano della manovra è apparso irretito dalla disposizione tattica scelta da Di Francesco. L’ex Calaiò, subentrato a Larrondo nel primo tempo, ha fallito un paio di occaioni buone e poi è stato sostituito tra lo stupore generale da Kamata. Il Pescara ha dato la sensazione di controllare la gara senza soffrire.
A tal punto che, al 24’, Di Francesco ha osato: ha cercato il grande colpo, togliendo Cascione, che ha agito alle spalle di Sansovini, inserendo Verratti per dare più qualità negli ultimi venti metri. Appena qualche minuto e i piani del tecnico sono andati in fumo, perché l’arbitro Ostinelli, al 28’, ha estratto il secondo cartellino giallo a Tognozzi per un fallo su Kamata.

Appare esagerata l’ammonizione e le immagini televisive sembrano dare ragione alle proteste dei biancazzurri. Che sono rimasti in inferiorità nunerica, cedendo due minuti dopo: il Siena riparte, Mengoni non riesce a chiudere su Brienza e l’ex reggino s’invola verso la porta, firmando la quinta rete in campionato e la resa del Pescara.
Due episodi che mandano al tappeto i biancazzurri, chiaramente penalizzati dall’espulsione di Tognozzi.

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