Il ponte non avrà il nome di Ferri

Bocciata l'idea del Pd di dedicare l'opera all'imprenditore scomparso

PESCARA. Il ponte del Mare non sarà intitolato a Gilberto Ferri. Il consiglio comunale, ieri mattina, ha bocciato l'ordine del giorno che Moreno Di Pietrantonio (Pd) aveva presentato per dedicare l'opera simbolo della città al noto imprenditore, tra i finanziatori dell'intervento, deceduto undici giorni fa.

Il centrodestra, sull'onda emotiva della scomparsa di Ferri, aveva aderito inizialmente all'iniziativa dell'opposizione, con la firma dei capigruppo, ma ieri ha fatto retromarcia, probabilmente ricordandosi di alcuni sondaggi in cui la stragrande maggioranza dei cittadini si è espressa per il mantenimento del nome ponte del Mare.

Pdl e Pescara futura hanno, quindi, proposto un rinvio della discussione per esaminare più attentamente la proposta e poi hanno approvato un generico ordine del giorno in cui si invita la giunta a valutare l'intitolazione a Ferri di un'opera della città, con il coinvolgimento della sua famiglia. Si è parlato anche del porto turistico, di cui Ferri è stato uno dei fondatori. Il sindaco Luigi Albore Mascia si è astenuto su entrambe le proposte.

Nell'aula si è scatenata una bagarre. La discussione si è fatta politica e il Pd ha accusato la maggioranza di aver fatto una «retromarcia vergognosa». Ma anche il centrosinistra si è spaccato. Maurizio Acerbo (Rifondazione) è stato contestato dal Pd per essere uscito dall'aula al momento del voto, dopo aver proposto, invano, di rimandare l'ordine del giorno al fine di trovare un accordo bipartisan («Non mi sembra il caso di dividerci su una cosa così delicata», ha affermato). I finiani si sono schierati con il Pd, l'Udc si è divisa.

Lo scontro è cominciato quando è intervenuto Roberto De Camillis (lista Città ponte, federata con l'Udc). «Ci sono tanti personaggi illustri a Pescara», ha detto, «cosa faremo, quando verranno a mancare? Dovremo cambiare anche il nome a piazza Salotto». Armando Foschi (Pdl) ha colto la palla al balzo per ritirare il suo ordine del giorno, simile a quello del Pd. «Credo che le parole di De Camillis meritano una riflessione», ha osservato Carlo Masci (Pescara futura). A favore di un rinvio è stato anche Adelchi Sulpizio (Idv): «Dividerci su una persona che non c'è più non mi sembra bello». Di altro avviso il Pd. «Tutti i capigruppo hanno firmato il mio ordine del giorno», ha sottolineato Di Pietrantonio. «Credo sia opportuno votare l'intitolazione del ponte a Ferri, aggiungendo le parole "con coinvolgimento della famiglia" per toglierci da questa impasse», ha proposto Enzo Del Vecchio.

Il clima si è surriscaldato, nell'aula sono volati insulti e il presidente del consiglio comunale Licio Di Biase ha proposto un rinvio della discussione. Ma non è stato ascoltato.

Si è andati lo stesso al voto. L'ordine del giorno del Pd è stato bocciato con 14 sì e 17 no. Quello del Pdl è passato con 19 sì, 2 astenuti (Fli), 8 non votanti (Pd e Sinistra). Nel pomeriggio, la figlia dell'imprenditore Simonetta Ferri ha preferito non commentare quanto accaduto.

© RIPRODUZIONE RISERVATA